Il gioco d’azzardo, con le sue luci scintillanti e la promessa di vincite facili, esercita un fascino irresistibile su milioni di persone. Una scommessa sportiva, una partita a poker online, un gratta e vinci: l’emozione della sfida e l’adrenalina della puntata possono trasformare un passatempo in un’attività totalizzante. Tuttavia, quando il gioco cessa di essere divertimento e diventa un bisogno incontrollabile, si varca la soglia della ludopatia, una condizione patologica con conseguenze potenzialmente devastanti.
Ludopatia, quando il gioco diventa patologia
La ludopatia, o Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico (DGAP), è una condizione clinica riconosciuta e descritta nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5). Non si tratta di un semplice vizio o di una debolezza caratteriale, ma di una vera e propria dipendenza comportamentale, caratterizzata dall’incapacità di resistere all’impulso di giocare, nonostante le conseguenze negative che ne derivano.
Le statistiche sulla diffusione del DGAP sono allarmanti: si stima che colpisca tra lo 0,4% e il 3,4% degli adulti, con tassi ancora più elevati tra adolescenti e studenti universitari (2,8% – 8%). Questi numeri, purtroppo, potrebbero essere sottostimati, poiché molti giocatori patologici tendono a nascondere il loro problema o a minimizzarlo.
Ma quali sono i segnali che indicano la presenza di una dipendenza da gioco?
- Craving: Un desiderio intenso e irrefrenabile di giocare, che occupa costantemente i pensieri della persona.
- Perdita di controllo: L’incapacità di limitare il tempo o il denaro speso nel gioco, con puntate sempre più alte e frequenti.
- Isolamento sociale: Il giocatore tende a trascurare le relazioni familiari, amicali e lavorative, preferendo dedicarsi al gioco.
- Irritabilità e sbalzi d’umore: Il giocatore diventa nervoso, ansioso e facilmente irritabile quando non può giocare o quando cerca di smettere.
- Negazione Minimizzare o negare l’entità del problema.
- Trascuratezza: Il giocatore trascura i propri bisogni primari, come l’alimentazione, il sonno e l’igiene personale.
- Ricorso a bugie e sotterfugi: Per nascondere il proprio comportamento e procurarsi il denaro necessario per giocare.
Le radici della dipendenza: cause e fattori di rischio
La ludopatia è una condizione complessa, con cause multifattoriali e interconnesse: una combinazione di fattori neurobiologici, genetici, ambientali e sociali. A livello neurobiologico, il gioco d’azzardo patologico è legato al sistema di ricompensa del cervello. Puntate, vincite e attesa dell’esito attivano il rilascio di dopamina, neurotrasmettitore associato a piacere e gratificazione. Questa stimolazione ripetuta può portare a una sorta di “assuefazione”: il cervello richiede dosi sempre maggiori di gioco per provare lo stesso piacere.
Esiste poi una componente genetica e di familiarità. Studi dimostrano che i figli di genitori con problemi di gioco d’azzardo hanno un rischio maggiore di sviluppare la stessa dipendenza. Anche i fattori ambientali e sociali sono importanti. Vivere in contesti dove il gioco è diffuso e accessibile, essere esposti a stress cronico, aver subito eventi traumatici (lutti, abusi, violenze) o essere disoccupati aumentano il rischio.
Inoltre la ludopatia è spesso associata ad altri disturbi psichiatrici, come abuso di sostanze, depressione, ansia, disturbo bipolare, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD).
Le conseguenze della ludopatia
Le conseguenze della ludopatia sono devastanti e colpiscono ogni aspetto della vita. Sul piano della salute fisica e mentale, il gioco patologico può portare a depressione e bassa autostima, innescate da senso di colpa, vergogna e perdita di controllo, in un circolo vizioso di pensieri negativi.
Ansia e disturbi del sonno sono comuni, con agitazione, preoccupazione per il denaro e incapacità di rilassarsi, fino ad attacchi di panico e insonnia. Lo stress cronico può aumentare il rischio di problemi cardiaci (ipertensione, infarto) e gastrointestinali (ulcere). Nei casi più gravi, disperazione e perdita di speranza possono portare a considerare il suicidio.
Le conseguenze finanziarie sono spesso drammatiche: indebitamento (con ricorso a prestiti, carte di credito, usurai), perdita del lavoro (per mancanza di concentrazione, assenteismo, calo delle prestazioni) e, nei casi estremi, povertà e perdita di tutti gli averi.
Quanto alle conseguenze relazionali, non sono meno gravi. Isolamento, conflitti familiari (bugie, tradimenti, problemi economici portano a litigi, separazioni, divorzi), rottura di relazioni (perdita di fiducia e risentimento distruggono anche i legami più solidi) e, in alcuni casi, si arriva anche alla violenza domestica.
Strumenti di contrasto alla ludopatia, per giocare in modo sicuro e responsabile
Fortunatamente, esistono numerosi strumenti e strategie per contrastare la ludopatia e promuovere un approccio al gioco più sicuro e responsabile. La prevenzione è fondamentale. È importante informarsi sui rischi del gioco d’azzardo, imparare a riconoscere i segnali di un comportamento problematico e adottare misure preventive per evitare di cadere nella dipendenza.
I siti di gioco online legali e autorizzati offrono diversi strumenti di autotutela, che consentono ai giocatori di:
- Impostare limiti di budget: Stabilire un tetto massimo alle ricariche settimanali o mensili.
- Impostare limiti di perdite: Bloccare il conto dopo aver perso una determinata cifra.
- Impostare limiti di tempo: Interrompere automaticamente la sessione di gioco dopo un certo periodo di tempo.
Lo strumento più drastico, ma anche più efficace, è l’autoesclusione. Si tratta di una procedura che consente al giocatore di chiedere volontariamente agli operatori ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) di essere escluso da tutti i siti di gioco online legali. L’autoesclusione può essere temporanea (3 o 6 mesi) o a tempo indeterminato (con possibilità di revoca dopo almeno 6 mesi).
Trattamenti efficaci: un percorso di rinascita
La ludopatia può essere trattata con successo. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è tra i trattamenti più efficaci. Aiuta il giocatore a identificare e modificare pensieri e convinzioni disfunzionali che alimentano la dipendenza, a sviluppare strategie di coping per gestire craving e situazioni a rischio, e a imparare a gestire emozioni negative e trovare alternative sane al gioco.
In alcuni casi, si possono prescrivere farmaci per ridurre impulsività, ansia o depressione. Si stanno diffondendo però anche approcci innovativi come la mindfulness e la realtà virtuale, con simulazione di situazioni di gioco in ambiente controllato, per imparare a gestire il craving.
In conclusione la ludopatia è un disturbo serio, con conseguenze devastanti. Ma la guarigione è possibile. Con il giusto supporto professionale, la motivazione al cambiamento e l’impegno, si può uscire dalla dipendenza e riconquistare una vita piena.