Il Nuovo Futuro dell’Acquacoltura Spaziale: 200 Branzini in Orbita

Scopri come il progetto Lunar Hatch mira a rivoluzionare l'alimentazione degli astronauti con pesce fresco coltivato nello spazio.

Il Futuro dell’Acquacoltura Spaziale

Con il crescente interesse per la coltivazione di alimenti nello spazio, la domanda su quando gli astronauti potranno allevare pesci sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) o sulla Luna diventa sempre più rilevante. Il progetto innovativo Lunar Hatch, guidato dal dottor Cyrille Przybyla, si propone di esplorare l’acquacoltura spaziale come soluzione alimentare sostenibile per le future missioni lunari e marziane. Questo progetto ambizioso mira a dimostrare la fattibilità dell’allevamento di branzini, con l’obiettivo di fornire pesce fresco agli astronauti almeno due volte a settimana. La ricerca in questo campo non solo potrebbe rivoluzionare l’alimentazione spaziale, ma anche contribuire a una maggiore autosufficienza durante le missioni a lungo termine.

La Sostenibilità dell’Allevamento di Pesci nello Spazio

All’interno di un serbatoio progettato appositamente, i branzini sono al centro del progetto Lunar Hatch. Questi pesci rappresentano una fonte preziosa di proteine, ricche di omega-3 e vitamine del gruppo B, essenziali per il mantenimento della massa muscolare in un ambiente privo di gravità. Tuttavia, la sfida principale è garantire una produzione alimentare sostenibile a così grande distanza dalla Terra. Il dottor Przybyla propone di inviare uova di branzino fecondate nello spazio, sfruttando il tempo di viaggio verso la ISS per consentire la schiusa. I piccoli pesci saranno monitorati attentamente e successivamente riportati sulla Terra per analisi approfondite. L’obiettivo finale è la creazione di fattorie di pesce lunari, un concetto che potrebbe sembrare fantascientifico, ma che ha già solide basi scientifiche.

Risultati della Ricerca sull’Allevamento di Branzini

Uno studio del 2023 ha confermato che le uova di branzino possono resistere all’assenza di peso, una condizione fondamentale per il loro viaggio nello spazio. Le uova allevate in acquacoltura hanno superato test rigorosi, dimostrando di poter sopportare le condizioni di lancio e di viaggio spaziale. Gli scienziati dell’Università di Montpellier hanno simulato le vibrazioni generate dai razzi, dimostrando che queste non compromettono lo sviluppo degli embrioni. Inoltre, sono stati esaminati gli effetti della radiazione cosmica sulle cellule dei pesci, un aspetto cruciale per garantire la loro sopravvivenza durante il viaggio.

Progettazione e Sviluppo del Lunar Hatch

Il design del Lunar Hatch prevede compartimenti protetti dalle radiazioni, ciascuno dedicato a specifiche funzioni di acquacoltura, inclusa la gestione delle acque reflue. Uno dei primi passi nel sistema a ciclo chiuso prevede l’utilizzo di acqua proveniente dai ghiacci polari lunari per i serbatoi dei pesci. Questa acqua sarà completamente riciclata, evitando sprechi. Per garantire due porzioni settimanali di pesce per un equipaggio di sette astronauti durante una missione di 16 settimane, il team del Lunar Hatch stima di aver bisogno di circa 200 branzini. Si prevede di inviare nello spazio 200 uova fecondate, mentre un gruppo di controllo di 200 pesci sarà monitorato sulla Terra per confrontare i risultati.

La Storia dell’Acquacoltura Spaziale

L’invio di forme di vita acquatica nello spazio non è un concetto nuovo. Già nel 1973, i pesci mummichog furono i primi “acquastronauti” a partecipare a una missione Apollo. Successivamente, specie come guppy e pesci zebra hanno contribuito a migliorare la nostra comprensione della biologia in microgravità. Tuttavia, il progetto Lunar Hatch si distingue per il suo obiettivo di creare una fonte alimentare sostenibile per gli astronauti. Dopo aver completato la maggior parte dei test di simulazione a terra, il passo successivo cruciale è rappresentato da una vera missione spaziale. Il dottor Przybyla e il suo team sono in attesa di un’opportunità con il CNES e il Kennedy Space Center della NASA per inviare il loro prezioso carico in orbita. Sebbene il momento esatto del lancio rimanga incerto, la prospettiva di astronauti che gustano cibo fresco e nutriente coltivato sulla Luna rappresenta un obiettivo affascinante per le future esplorazioni spaziali. Guardian