La straordinaria inversione del campo magnetico terrestre
Circa 41.000 anni fa, il campo magnetico terrestre ha subito un’inversione drammatica, un evento che oggi possiamo esplorare grazie a un’interpretazione innovativa dei dati raccolti dalla missione Swarm dell’Agenzia Spaziale Europea. I geoscienziati hanno unito le informazioni satellitari con le evidenze dei movimenti delle linee del campo magnetico terrestre, riuscendo a mappare l’evento noto come Laschamps. Questo straordinario lavoro è stato pubblicato lo scorso anno dalla Technical University of Denmark e dal German Research Center for Geosciences, e si distingue per l’originalità con cui ha rappresentato l’evento attraverso suoni naturali, come il crepitio del legno e il fragore delle rocce che si scontrano. Comprendere questi eventi è fondamentale per la nostra conoscenza della storia della Terra e delle sue dinamiche.
Le dinamiche del campo magnetico e le loro implicazioni
Attualmente, le linee del campo magnetico formano anelli chiusi che si dirigono da sud a nord sopra la superficie terrestre e poi da nord a sud in profondità. Tuttavia, di tanto in tanto, il campo magnetico può invertire la sua polarità in modo casuale. Se un simile evento dovesse verificarsi oggi, le nostre bussole, normalmente orientate verso nord, indicherebbero il Polo Sud. L’ultima inversione significativa di questo tipo si è verificata circa 41.000 anni fa, lasciando tracce nei flussi di lava di Laschamps, in Francia. Durante questo periodo, il campo magnetico si è indebolito fino al 5% della sua forza attuale, permettendo a un surplus di raggi cosmici di penetrare nell’atmosfera terrestre. I ghiacci e i sedimenti marini conservano firme isotopiche di questo bombardamento solare anomalo, con i livelli di berillio-10 che raddoppiarono durante l’evento di Laschamps, come evidenziato in uno studio spiegato al tempo. Questi atomi alterati si formano quando i raggi cosmici interagiscono con l’atmosfera, ionizzando l’aria e danneggiando lo strato di ozono. Si ipotizza che il cambiamento climatico globale possa essere una conseguenza di tali eventi, e che l’estinzione della megafauna australiana e i cambiamenti nell’uso delle grotte da parte degli esseri umani possano essere stati influenzati da questo fenomeno.

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Andrew Z. Colvin/CC BY-SA 4.0/Wikimedia Commons

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La durata e le conseguenze dell’inversione di Laschamps
L’inversione di Laschamps ha richiesto circa 250 anni per completarsi e ha mantenuto un’orientazione insolita per circa 440 anni. Durante il suo picco, il campo magnetico terrestre potrebbe aver raggiunto solo il 25% della sua forza attuale, mentre la polarità nord si spostava verso sud. Negli ultimi anni, anomalie nel campo magnetico, come l’indebolimento sopra l’oceano Atlantico, hanno sollevato interrogativi su una possibile imminente inversione. Tuttavia, ricerche recenti suggeriscono che queste anomalie, come la South Atlantic anomaly, non siano necessariamente collegate a eventi di inversione. È importante notare che l’anomalia dell’Atlantico meridionale sta esponendo i satelliti nell’area a livelli più elevati di radiazioni. Dal 2013, la costellazione Swarm dell’ESA ha misurato segnali magnetici provenienti dal nucleo, dal mantello, dalla crosta, dagli oceani, dall’ionosfera e dalla magnetosfera della Terra, con l’obiettivo di comprendere meglio il campo geomagnetico del nostro pianeta e prevedere le sue fluttuazioni. La comprensione di questi fenomeni è cruciale per la nostra capacità di affrontare le sfide future legate al clima e alla sicurezza spaziale.