Scoperta importante al Cern: acceleratore vede i pentaquark

I ricercatori del Cern di Ginevra hanno da poco raggiunto un nuovo incredibile risultato, dopo quello sensazionale di tre settimane fa, legato ad una scoperta senza precedenti. Il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, che ha sede in Svizzera, ha confermato infatti l’esistenza di una particella subatomica chiamata pentaquark, perchè composta da un gruppo di cinque quark. Un nuovo tassello per la scienza e per la fisica, considerato che ad oggi la possibilità che il pentaquark esistesse era stata solo teorizzata senza mai avere riscontri nel corso degli esperimenti. Ma grazie ai test eseguiti presso l’acceleratore di particelle Large Hadron Collider, che dopo un lungo periodo di manutenzione è finalmente tornato in funzione dal mese di giugno, è stato possibile confermarne l’esistenza; seguirà ora un periodo di studio allo scopo di comprendere ancor più nei dettagli le caratteristiche della materia.

Pentaquark

Pentaquark, foto Cern

Le ipotesi legate al fatto che i barioni, particelle subatomiche comprendenti neutroni e protoni, fossero formati da tre quark e che i mesoni fossero formati da un qark e da un antiquark, risalgono addirittura al 1964 per mano del fisico statunitense Murray Gell-Mann. Nel 1969 i suoi studi basati su una serie di complesse equazioni gli permisero di ottenere il premio Nobel per la fisica: ma nel suo modello Gell-Mann teorizzava anche l’esistenza dei pentaquark, formati cioè da quattro quark e da un antiquark; ci sono voluti oltre 40 anni per arrivare alla conferma della loro esistenza, grazie ai nuovi test svolti al Cern che, basandosi sullo studio del decadimento di alcuni tipi di barioni, hanno portato a risultati positivi. Poco tempo fa sono state scoperte particelle subatomiche particolari, oggi invece questa nuova importante scoperta.

Se in passato si cercavano le ombre dei pentaquark, senza risultati concreti, nei nuovi esperimenti è stata puntata una torcia nei punti giusti e questo a permesso di individuarli direttamente. I prossimi studi degli esperti mireranno a comprendere come i quark riescano a restare insieme nella conformazione dei pentaquark.