Clima, scienziato smonta la teoria del riscaldamento globale

Un nuovo studio che si basa su dati statistici rivela che il riscaldamento globale non sarà poi così pronunciato prima della fine di questo secolo. Il rapporto, pubblicato dal Global Warming Policy Foundation, sostiene che gli inverni saranno via via sempre più suscettibili all’aumento delle temperature globali, mentre in estate, di contro, non si registrerà nessun cambiamento. Utilizzando metodi di previsione statistica, il rapporto (scritto da uno scienziato della Loughborough University), entra di fatto in contrasto con le previsioni sviluppate in precedenza dagli scienziati del clima. Il Gruppo Intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico ha già messo in guardia il pianeta per un aumento termico sostanziale che potrebbe compiersi da qui al 2100 (di ben 7,2°C sulla base di alcuni modelli climatici); ma il professor Terence Mills sostiene che i metodi di previsione statistica, che utilizza dati del passato per prevedere l’evoluzione futura, suggeriscono che le temperature non si discosteranno poi più di tanto da quelli che sono i valori che si stanno registrando attualmente. Tuttavia Mills avverte nel suo rapporto che le previsioni contengono misure ancora piuttosto imprecise.

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Clima, scienziato smonta la teoria del riscaldamento globale

Gli scienziati del clima hanno anche descritto questo studio come privo di fondamento, sottolineando che non tiene conto della fisica dell’atm0sfera di base. Il professor Mills ha utilizzato i modelli statistici che vengono più comunemente utilizzati per prevedere i cambiamenti economici e finanziari, applicandoli a tre insiemi di dati climatici. Tra questi ritroviamo la temperatura della superficie terrestre e le temperature globali della troposfera sin dal 1660; nel suo documento il professor Mills sostiene che gli scienziati del clima possono aver commesso determinati errori nelle loro previsioni, concentrandosi soprattutto sui recenti valori estremamente elevati delle temperature globali. Indipendentemente dal modello utilizzato, le previsioni non contengono alcuna tendenza, soprattutto per via dell’estrema incertezza modellistica a lungo termine. Quel che è certo è che il dibattitto sul global warming non si arresterà, certamente, qui.