Plutone è un pianeta e nasconde un oceano sotterraneo

“Plutone è un pianeta”: l’amministratore della NASA ribadisce la natura del corpo celeste.

Declassato da nono pianeta a pianeta nano 13 anni fa, Plutone è stato spesso al centro di aspri dibattiti, tra i sostenitori della natura planetaria del corpo celeste e chi, invece, ne confermava l’esclusione. Oggi, l’amministratore della NASA Jim Bridenstine ha riacceso il dibattito affermando come il pianeta dovrebbe essere considerato nuovamente un pianeta, anche considerando la presenza di un oceano sotto la sua superficie, con composti organici. Ad una determinata profondità, in pratica, il ghiaccio si scioglierebbe producendo un oceano di acqua liquida.

Plutone è un pianeta e nasconde un oceano sotterraneo

Credo che Plutone dovrebbe essere un pianeta“, ha dichiarato durante un discorso al Congresso Astronautico Internazionale di Washington DC venerdì, anche se in tanti hanno sostenuto che per essere considerato tale, dovrebbe liberare la sua orbita attorno al Sole. In realtà – continua – sono ben pochi i pianeti che hanno liberato completamente la loro orbita“. A confermare la natura planetaria del corpo celeste è la presenza di un vasto oceano sotterraneo, racchiuso al di sotto di una crosta ghiacciata. Scoperto da Clyde Tombaugh nel 1930, già nel 1992, lo status di pianeta è stato messo in discussione a seguito della scoperta di diversi oggetti di dimensioni simili nella cintura di Kuiper. Nel 2005, è stato scoperto Eris, un pianeta nano con una massa 27% più massiccio di Plutone. Ciò ha portato l’Unione Astronomica Internazionale (IAU) a ridefinire formalmente il termine “pianeta” nel 2006, durante la Ventiseiesima Assemblea Generale. La definizione escludeva Plutone e lo riclassificava come un pianeta nano. Come altri oggetti della cintura di Kuiper, Plutone è principalmente composto di ghiaccio e roccia, circa un sesto della massa della Luna e un terzo del suo volume. Ha un’orbita moderatamente eccentrica e inclinata durante la quale varia da 30 a 49 unità astronomiche o UA (4,4–7,4 miliardi di chilometri) dal Sole. Ciò significa che Plutone si avvicina periodicamente alla nostra stella più di Nettuno, ma con una risonanza orbitale stabile che impedisce il loro scontro. La luce del Sole impiega circa 5,5 ore per raggiungere il corpo celeste.