Conseguenze dei cambiamenti climatici: le zecche più attratte dall’uomo che dai cani

Secondo una ricerca statunitense alcune specie di zecche potrebbero, con l’incremento delle temperature, scegliere di attaccare l’uomo invece dell’animale. Lo studio

Dagli Stati Uniti arriva una scoperta preoccupante legata alle conseguenze dei cambiamenti climatici e agli impatti negativi sulla salute umana. Lo studio è stato condotto dall’Università della California a Davis e riguarda il fatto che le persone, in seguito al repentino ed inarrestabile aumento delle temperature, potrebbero essere maggiormente colpite dalle zecche. In tali condizioni infatti alcune specie di zecca solitamente presenti sui cani potrebbero decidere di attaccare l’uomo con probabilità doppie rispetto a quanto accadeva in passato. Come spiegato in occasione del 68° meeting annuale dell’American Society of Tropical Medicine and Hygiene, la zecca porterebbe i Rickettsie, batteri che se a contatto con l’uomo possono provocare diverse malattie infettive alcune delle quali potenzialmente gravi.

Il microorganismo sul quale si sono concentrati i ricercatori è chiamato Rickettsia Rickettsii, ed è responsabile di una malattia infettiva pericolosa, chiamata febbre esantematica delle Montagne Rocciose. Ad oggi la FEMR è presente solo in alcune aree di Stati Uniti, America centrale e meridionale e viene diagnosticata tra i mesi di aprile e settembre. L’infezione può essere trattata con gli antibiotici se viene scoperta e diagnosticata nei primi giorni. In caso contrario i sintomi possono diventare piuttosto gravi provocando infiammazione del cuore e dei polmoni. La mortalità associata alla febbre FEMR è addirittura del 20%.