Clima: il mese di marzo 2022 è stato il quinto più caldo mai registrato

A livello globale, le temperature sono state di 0,39°C superiori alla media del periodo 1991-2020. L’Europa ha visto il suo terzo marzo più freddo dal 2012.

Cambiamenti climatici Marzo 2022
Fonte: Twitter di @CopernicusEU

Nonostante in Europa il mese di marzo 2022 sia stato percepito piuttosto freddo rispetto alle medie del periodo, le condizioni climatiche dell’Artico si sono rivelate drammaticamente elevate nello stesso lasso temporale. A rivelarlo è l’ultimo bollettino del Copernicus Climate Change Service che ha rivelato un dato piuttosto allarmante: il mese appena trascorso è stato il quinto mese di marzo più caldo che sinora sia mai stato registrato. Dati alla mano, infatti, in questo mese la temperatura è stata di 0,4 gradi più alta della media determinando in Antartide la seconda estensione di ghiacci più bassa mai rilevata in 44 anni di costanti registrazioni satellitari del fenomeno.

https://twitter.com/CopernicusEU/status/1512035677302669313

Dati piuttosto in controtendenza rispetto a ciò che è invece accaduto in Europa dove il mese di marzo 2022 è stato il terzo mese più freddo che sia stato registrato negli ultimi 10 anni con una media di 0,4 gradi centigradi in meno rispetto alla norma del periodo.

Le temperature anomale e più fredde registrate in Europa hanno coinvolto anche la Russia ed addirittura l’Africa settentrionale. Nei mari di Ross, Amundsen e Weffel settentrionale l’aumento delle temperature ha determinato una concentrazione di ghiaccio marino inferiore addirittura del 26% rispetto alla media registrata nel trentennio 1991-2020 rendendo ancora più evidente quanto gli anomali cambiamenti climatici degli ultimi anni abbiano negativamente impattato sui ghiacciai delle zone più “fredde” del mondo che purtroppo così tanto fredde non sono più.

Le interessanti considerazioni dell’ultimo bollettino emanato sono state possibili grazie ad un complesso mix di misurazioni compiute non solo attraverso i satelliti ma anche mediante navi, stazioni meteorologiche ed aerei. Quanto emerge dagli ultimi studi, insomma, avvalora la tesi secondo la quale i cambiamenti climatici a livello globale stiano seriamente danneggiando il nostro intero ecosistema, con tutte le conseguenze dirette ed indirette che questo fenomeno avrà sulla vita animale e vegetale del pianeta.