Allarme mari: nelle nostre acque ci sono 4 specie pericolose di pesci alieni

Ecco le 4 specie aliene invasive di origine tropicale segnalate nei mari italiani.

pesce scorpione
Fonte: Wikipedia

Il mare è pieno di pesci, e questo è un dato di fatto, e lo è anche che alcuni siano pericolosi; ma se pensate a posti lontani ed esotici in cui probabilmente non andrete mai, e che quindi sia impossibile imbattervi in specie pericolose, ecco, vi sbagliate.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambiental e l’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche hanno da poco lanciato la campagna Attenti a quei 4, e quei 4 sono dei pesci che si sono intrufolati nel Mediterraneo attraverso, pare, il Canale di Suez. Avvistati lungo molte delle nostre coste, questi strani esemplari si stanno adeguando alle nostre temperature provocando non poco scompiglio.

Manuela Falautano, ricercatrice dell’Ispra ha commentato: “Con questa campagna vogliamo sensibilizzare e avvisare le persone sulla presenza di queste specie di pesci alieni che sono in continuo aggiornamento. Questi pesci stanno avendo un serio impatto sugli habitat del Mediterraneo e sulla pesca nei nostri mari. Alcuni di questi infatti sono voraci predatori e attaccano le risorse ittiche del Mediterraneo”.

Ma quali sono questi pesci alieni? Il pesce palla maculato, il pesce scorpione, il pesce coniglio scuro e il pesce coniglio striato. Vediamo come riconoscerli. Il pesce palla maculato è caratterizzato da macchie scure sul dorso grigio-argenteo, e   possiede una potente neurotossina altamente tossica che permane anche dopo la cottura, per cui non è commestibile. Inoltre è dotato di una possente dentatura con la quale può impartire dolorosi morsi.

Il pesce scorpione invece è commestibile ma bisogna fare attenzione alle lunghe spine che ne compongono la pinna dorsale, le quali possono causare punture molto dolorose fino a 48 ore dopo la sua morte. Similmente anche il pesce coniglio, scuro o striato che sia, è commestibile ma possiede spine velenose attive anche dopo la sua morte.