Buchi neri come fonti di energia

Ricercatori sviluppano nuovi approcci per utilizzare i buchi neri come batterie o reattori nucleari.

rendiering di un buco nero con qualcosa che sembra un campo elettrico intorno

Una fonte di energia con garanzia di nessuna impronta di carbonio (betibup33/Shutterstock.com)

I ricercatori hanno sviluppato nuovi approcci per utilizzare i buchi neri come fonti di energia. Questi buchi neri possono essere utilizzati come batterie o reattori nucleari. In particolare, il team ha studiato un tipo di buco nero chiamato buco nero di Schwarzschild, che è neutro e non ruota. L’idea è quella di far cadere particelle cariche su di esso, in modo da renderlo dotato di un campo elettrico statico, creando così i componenti di una batteria. Questa batteria teorica potrebbe trasformare fino al 25 percento della sua massa in energia elettrica. Inoltre, i buchi neri considerati sarebbero molto compatti, pesando al massimo l’intera atmosfera terrestre e non sarebbero molto più grandi di un atomo. Quindi, sarebbe possibile inserirli in dispositivi come telefoni cellulari, se si avesse la capacità di sollevare oggetti del peso di un asteroide. Tuttavia, questa batteria non sarebbe un sistema eterno, poiché il buco nero si espanderebbe dopo ogni ciclo, raggiungendo infine la dimensione della cavità che lo contiene, rendendo la batteria non più utilizzabile. Oltre alle batterie, un altro approccio per ottenere energia da un buco nero è quello di lanciare radiazioni alfa su di esso. Queste radiazioni alfa sono prodotti comuni del decadimento radioattivo e, se puntate su un buco nero, potrebbero trasformare il 25 percento della loro massa in energia cinetica, che può essere portata via da un positrone. Questo processo può amplificare l’energia cinetica del decadimento alfa centinaia di volte. È interessante notare che la massa ottimale per un reattore a buco nero si trova all’interno della finestra di materia oscura di origine primordiale derivata dai buchi neri. Tuttavia, è importante sottolineare che l’esistenza di tali buchi neri deve ancora essere provata e che non sappiamo ancora come contenerli. Nonostante queste incertezze, se riuscissimo a trovare e controllare i buchi neri, potremmo sfruttare l’energia in modo molto efficiente. Queste scoperte sono state pubblicate sulla rivista Physical Review D.

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