The Brick: una nube oscura nel cuore della Via Lattea

Scoperte interessanti sulle basse attività stellari e la presenza di ghiaccio nella nube molecolare The Brick al centro della nostra galassia.

Il mattoncino sembra una nuvola scura e macchiata sopra nuvole più leggere e sottili

Il Mattoncino, come visto da JWST. (Ginsburg et al., arXiv 2023 (CC BY 4.0 DEED))

Al centro della Via Lattea, la nostra galassia, si trova una nube oscura chiamata “The Brick”. Questa nube è densa, opaca e contiene gas freddo. Per molti anni, i ricercatori si sono chiesti perché una nube così adatta alla formazione di stelle mostrasse così poca attività stellare. Finalmente, grazie alle nuove osservazioni del JWST, abbiamo ottenuto informazioni su ciò che sta accadendo.

Prima di tutto, è importante sottolineare che, nonostante la scarsa formazione stellare, sono presenti ancora 56.000 stelle in The Brick. Tuttavia, questo numero è inferiore a quello che ci si aspetterebbe da una nube molecolare con una massa di 60 milioni di soli. Ci potrebbero essere diversi fattori che contribuiscono a spiegare questa inattività. La nube potrebbe essere troppo giovane, troppo turbolenta o potrebbe avere forti campi magnetici che impediscono la formazione di nuove stelle.

Utilizzando il JWST, il team di ricerca ha osservato l’emissione di monossido di carbonio attraverso la nube e ha scoperto che al centro c’è una grande quantità di ghiaccio. Questa è una scoperta interessante e significativa. Secondo Adam Ginsburg, un astronomo dell’Università della Florida, il ghiaccio è molto diffuso nella nube e ogni futura osservazione dovrà tenerne conto. Grazie al JWST, siamo in grado di misurare le molecole nella fase solida (ghiaccio), mentre in passato eravamo limitati all’osservazione del gas. Questa nuova prospettiva ci offre una visione più completa di dove le molecole si trovano e come si spostano.

Tuttavia, nonostante la presenza di ghiaccio, non è ancora chiaro perché le stelle non si stiano formando con la frequenza e la rapidità che ci si aspetterebbe. In realtà, sembra essere esattamente il contrario. Le stelle si formano solo dal gas freddo, perché è in quel momento che può condensarsi in una regione più densa. Quando questa sovraddensità raggiunge una certa soglia, collassa sotto l’effetto della gravità e alla fine diventa una stella. La presenza di molto ghiaccio dovrebbe indicare temperature basse in tutta la nube, ma il team ha scoperto che il gas al centro di The Brick è più caldo rispetto ad altre regioni simili. Questo è probabilmente un elemento cruciale per comprendere questa nube molecolare.

Questi sono solo i primi risultati delle estese osservazioni di The Brick con il JWST e il team di ricerca ha ancora molto da scoprire. Non sappiamo ancora, ad esempio, le quantità relative di CO, acqua, CO2 e altre molecole complesse presenti. Grazie alla spettroscopia, saremo in grado di misurarle e avere un’idea di come la chimica si sviluppa nel tempo in queste nubi. Lo studio è stato pubblicato su The Astrophysical Journal.

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