Il rover Perseverance esplora il cratere di Jezero su Marte

Il rover Perseverance ha trascorso oltre 1.000 sol nel cratere di Jezero su Marte, esplorando un antico ambiente acquatico potenzialmente abitabile.

colline lontane, massi vicini, rocce piatte e molta sabbia rossa sono visibili in questa immagine da Marte.

Vista parziale della nuova foto a 360° di Percy del cratere Jezero. (NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS)

Il rover Perseverance della NASA ha trascorso oltre 1.000 sol, o giorni marziani, all’interno del cratere di Jezero su Marte. Questo cratere è stato un lago con un fiume che vi trasportava acqua a causa di un antico impatto di un asteroide avvenuto 4 miliardi di anni fa. Il fondo del cratere è composto da rocce ignee, che indicano attività vulcanica successiva all’impatto. Successivamente, l’acqua è arrivata a Jezero, come dimostrato dalla presenza di arenaria e argillite trovate dal rover. Sopra queste rocce, ci sono altre argilliti, ma queste sono ricche di sale, indicando la presenza di un lago poco profondo che si è poi evaporato, lasciando il sale dietro di sé. Successivamente, c’è stato un flusso di acqua veloce attraverso il delta che il Perseverance sta esplorando, trasportando massi che sono stati dispersi sulla superficie del delta. Il cratere di Jezero è stato scelto come sito di atterraggio perché le immagini orbitali mostravano la presenza di un delta, che indica la presenza di un grande lago nel cratere. Questo lago potrebbe essere stato un ambiente abitabile e le rocce del delta potrebbero contenere segni di vita antica come fossili. Nonostante la regione sia un candidato ideale per la presenza di vita antica, finora il rover non ha trovato segni. Tuttavia, la regione esplorata presenta materiale carbonatico, fosfati di ferro e silice, che sono tutti indicatori di un ambiente acquatico antico e potenzialmente abitabile. Il rover continuerà ad esplorare il bordo del cratere di Jezero dopo aver superato il 1.000° sol.

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