Il Mar dei Sargassi: un mare senza coste

Il Mar dei Sargassi è un mare unico nell’Oceano Atlantico settentrionale, caratterizzato da correnti oceaniche anziché da coste. È noto per le sue accumulazioni di alghe e detriti, nonché per la sua importanza come habitat marino. Tuttavia, è minacciato dall’inquinamento umano, incluso l’enorme accumulo di plastica.

Una foto subacquea di alcune alghe marine di Sargassum che galleggiano in superficie sopra un fondale marino ricoperto di coralli. Le alghe marine sono di colore giallo dorato.

Il Mar dei Sargassi prende il nome dalle alghe marine che crescono nel suo ambiente unico. Queste alghe sono l’habitat di diverse specie marine ma, come tutti gli oceani del mondo, sono minacciate dall’attività umana. (Massimiliano Finzi/Shutterstock.com)

Esiste una regione dell’Oceano Atlantico settentrionale che si distingue per la sua peculiarità: è un mare senza coste. Il Mar dei Sargassi è caratterizzato da confini unici definiti dalle correnti oceaniche anziché dalla terra. È anche noto per le sue accumulazioni naturali e, purtroppo, innaturali di alghe e detriti. Il Mar dei Sargassi è circondato da quattro correnti: la Corrente dell’Atlantico Nord a nord, la Corrente delle Canarie a est, la Corrente Equatoriale dell’Atlantico Nord a sud e la Corrente delle Antille a ovest. Queste correnti, chiamate vortici oceanici, sono grandi sistemi di correnti oceaniche circolari formati dai venti globali e dalla rotazione della Terra, e intrappolano efficacemente il corpo d’acqua al loro interno. Il nome del mare deriva dalla presenza di una speciale alga che vive nelle sue acque. Il Sargassum, come viene chiamato, è una massa galleggiante di macroalghe di colore bruno-giallastro che crea un ambiente marino unico. Questa massa galleggiante ha guadagnato al mare il titolo di “foresta pluviale galleggiante dorata”, poiché rappresenta un habitat, un luogo di foraggiamento e riproduzione e un corridoio per la migrazione di numerose specie marine. Ad esempio, le anguille europee in via di estinzione migrano in questo mare lontano per riprodursi, e varie specie di balene, come lo sperma e gli zifii, lo attraversano durante i loro viaggi transoceanici. Il Sargassum è noto da molto tempo e fu menzionato da Colombo nei suoi diari di spedizione del 1492. Il suo incontro con questa massa galleggiante causò notevoli paure tra l’equipaggio, che rimase bloccato nell’oceano per tre giorni a causa delle condizioni di bonaccia. L’equipaggio si preoccupò quando vide le alghe, che di solito indicano la presenza di terra, temendo di rimanere intrappolato e trascinato sott’acqua. Questo episodio contribuì a consolidare la reputazione del Mar dei Sargassi come luogo potenzialmente pericoloso e misterioso. Tale reputazione non fu aiutata dalla sua associazione con il temuto Triangolo delle Bermuda, situato nella parte sud-ovest di questo mare insolito. Nonostante la sua importanza per la vita marina, il Mar dei Sargassi è minacciato dall’attività umana. Le navi non solo danneggiano l’ambiente con rumore e inquinanti chimici, ma le correnti che lo isolano trascinano anche enormi accumuli di plastica e altri detriti umani nelle sue acque. A causa dei movimenti circolari dei vortici oceanici, la plastica si mescola nel Mar dei Sargassi, formando un’enorme isola conosciuta come “isola di spazzatura dell’Atlantico Nord”. Si stima che questa isola abbia centinaia di chilometri di dimensione e una densità di 200.000 pezzi di spazzatura per chilometro quadrato. Nonostante ci siano varie organizzazioni impegnate nella protezione di questo mare unico, gli sforzi di pulizia sono ostacolati dalle sfide sostanziali legate alla plastica marina. Purtroppo, ciò significa che la plastica rimarrà probabilmente una minaccia significativa per la vita in questa zona.

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