La distruzione di una città filistea confermata dopo 3.000 anni

Una nuova tecnica basata sui campi magnetici ha confermato la distruzione di una grande città filistea menzionata nell’Antico Testamento, risolvendo anche la controversia sulla tecnologia di cottura dei mattoni di fango.

Mattone di Gath dei Filistei

Un mattone di fango proveniente dalla città filistea di Gath. (Dr Yoav Vaknin)

Finalmente, dopo quasi 3.000 anni, è stata confermata la distruzione di una grande città filistea menzionata nell’Antico Testamento. Questo è stato possibile grazie a una nuova tecnica che rileva i campi magnetici nei mattoni bruciati. La ricerca ha anche risolto la controversia sulla tecnologia di cottura dei mattoni di fango.

Secondo il Secondo Libro dei Re, la potente città di Gat fu saccheggiata dalle forze di Hazael, re di Aram-Damasco. La datazione al radiocarbonio ha suggerito che l’evento si sia verificato intorno all’830 a.C.

Nel 2011, un’analisi di un muro rovesciato ha confuso le acque, poiché gli autori hanno determinato che la struttura si era sgretolata nel corso di decenni anziché in un singolo evento violento. Hanno suggerito che i mattoni di fango erano stati cotti in un forno prima della costruzione del muro.

Per fare chiarezza, gli autori di uno studio hanno sviluppato un nuovo metodo per determinare se i materiali antichi sono stati sottoposti a cottura. Il metodo si basa sul rilascio di segnali magnetici da particelle ferromagnetiche presenti nell’argilla dei mattoni.

I mattoni cotti acquisiscono un campo magnetico forte e uniformemente orientato, che può essere misurato con un magnetometro. Questo indica che il mattone è stato cotto. Durante la costruzione del muro, i mattoni cotti in forno avrebbero campi magnetici che puntano in direzioni multiple.

Utilizzando una tecnica chiamata demagnetizzazione termica, i ricercatori hanno determinato le temperature a cui i mattoni sono stati riscaldati e hanno confermato che i loro campi magnetici puntavano tutti nella stessa direzione.

Le scoperte indicano che i mattoni sono stati bruciati e raffreddati in situ, confermando la distruzione della città. Inoltre, si è dimostrato che i mattoni erano essiccati al sole e non cotti in forno, supportando l’idea che la tecnologia di cottura dei mattoni sia arrivata solo con i Romani.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PLOS ONE.

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