L’evento pluviale del Carnico: l’epoca umida dei dinosauri

Scoperte geologiche rivelano un periodo umido cruciale di 1-2 milioni di anni fa, con piogge abbondanti che favorirono la diversificazione dei dinosauri e di altre specie terrestri.

Il supercontinente di Pangea
Il supercontinente di Pangea ha visto una pioggia di 2 milioni di anni. (ManuMata/Shutterstock.com)

Negli anni ’70 e ’80, i geologi osservarono strati insoliti depositati in rocce antiche risalenti a circa 232-4 milioni di anni fa. In particolare, nelle Alpi Orientali, un team di ricerca si dedicò allo studio di uno strato di sedimentazione silicoclastica depositato in carbonato. Nel Regno Unito, il geologo e scienziato forense Alastair Ruffell analizzò uno strato di roccia grigia rinvenuto all’interno della celebre pietra rossa della zona.

Le scoperte menzionate, insieme ad altre successive, hanno portato a una conclusione significativa: circa 232 milioni di anni fa, la Terra attraversò un periodo di siccità seguito da un’abbondante pioggia. Questo è stato evidenziato dal fatto che la formazione di arenaria grigia e il sedimento silicoclastico si sono depositati nel corso di un lungo periodo, indicando un’epoca insolitamente umida che si protrasse per 1-2 milioni di anni, proprio all’inizio dell’era dei dinosauri, quando la loro diversità e numero esplosero.

Le prove raccolte da allora hanno suggerito che questo periodo umido potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nel favorire la diversificazione e la dominazione della terra da parte dei dinosauri e di altre specie della fauna terrestre moderna. Questo periodo, noto come evento pluviale del Carnico o crisi del Carnico, è stato successivamente riscontrato in rocce provenienti da diverse parti del mondo.

La causa di questa straordinaria quantità di piogge sembra essere legata a un significativo aumento dell’umidità, probabilmente scaturito da un’enorme eruzione vulcanica della Wrangellia Large Igneous Province, che si estendeva dal centro-sud dell’Alaska lungo la costa della Columbia Britannica. Secondo Jacopo Dal Corso, coinvolto nella ricerca sull’eruzione, le eruzioni raggiunsero il picco nel Carnico, provocando un impatto globale con l’emissione massiccia di gas serra come anidride carbonica e un riscaldamento globale significativo.

Pangea, il supercontinente che dominava la Terra in quel periodo, era già soggetto a monsoni, fenomeni atmosferici caratterizzati dal trasporto di aria umida dai mari verso la terra, dove si condensa in intense precipitazioni. Durante il Carnico, i mari si stavano riscaldando notevolmente, creando condizioni ideali per la formazione di monsoni più intensi e piogge abbondanti sulle terre emerse.

Nonostante il periodo umido e umido non fosse favorevole alla vita, con eruzioni vulcaniche che generavano piogge acide e gas serra, portando a estinzioni e cambiamenti climatici improvvisi, una volta terminato, si ebbero chiari vincitori. Dopo le estinzioni di massa di piante e erbivori chiave, i dinosauri emersero come i principali beneficiari, espandendosi rapidamente in diversità, impatto ecologico e distribuzione geografica su scala globale.

Questo evento, cruciale nella storia della vita sulla Terra, non solo ha segnato l’inizio dell’era dei dinosauri, ma ha anche favorito l’evoluzione dei principali cladi che costituiscono la fauna terrestre moderna, come i lissamphibi, le tartarughe, i coccodrilli, le lucertole e i mammiferi.

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