Ragni Marziani: Il Fenomeno delle Strutture Misteriose su Marte

L’Orbiter ExoMars dell’ESA rivela le misteriose ‘ragnatele’ marziane, create da gas e luce solare durante la primavera marziana.

Formazioni simili a ragni su Marte.
Fortunatamente, queste sono statiche. (ESA/TGO/CaSSIS)

L’Orbiter per i gas traccianti ExoMars dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha recentemente individuato ciò che gli esperti definiscono come segni di ragni marziani. Le immagini catturate nella regione polare meridionale del Pianeta Rosso mostrano delle strutture che appaiono come ragni giganti sulla superficie marziana. Tuttavia, è importante sottolineare che queste formazioni non sono ragni veri e propri, bensì caratteristiche create nel ghiaccio durante il passaggio dall’inverno marziano alla primavera marziana.

Queste particolari formazioni scure si generano quando la luce solare primaverile colpisce gli strati di biossido di carbonio depositati durante i mesi bui dell’inverno marziano, come spiegato dall’ESA. L’azione della luce solare provoca la trasformazione del ghiaccio di biossido di carbonio sul fondo degli strati in gas, che si accumula e finisce per rompere le lastre di ghiaccio sovrastanti. Questo gas viene rilasciato durante la primavera marziana, trascinando materiale scuro in superficie mentre si espande e frantuma gli strati di ghiaccio spessi fino a un metro.

Il gas liberato durante questo processo trasporta polvere e sabbia mentre si diffonde, creando delle imponenti fontane che poi ricadono sulla superficie del pianeta. Questo deposito di materiale scuro forma le macchie scure visibili nelle immagini, che possono variare tra i 45 metri e 1 chilometro di diametro.

Ma perché percepiamo queste strutture come ragni, quando in realtà si tratta di una combinazione di polvere e crepe nel ghiaccio? Questo fenomeno è noto come pareidolia, ovvero la tendenza a individuare pattern familiari in oggetti casuali. Secondo gli esperti, questa capacità di riconoscere pattern è radicata nella nostra evoluzione, poiché ci ha aiutato a identificare potenziali minacce per la nostra sopravvivenza.

Come spiegato da Carl Sagan nel suo libro “Il mondo infestato dai demoni: la scienza come candela nel buio”, la capacità di individuare e reagire a possibili pericoli era cruciale per la sopravvivenza delle prime comunità umane. Coloro che erano in grado di riconoscere rapidamente pattern potenzialmente pericolosi avevano maggiori probabilità di sopravvivere e trasmettere le proprie caratteristiche genetiche alle generazioni successive.

Il nostro cervello è costantemente impegnato nel cercare di dare un senso al mondo circostante, e una delle strategie utilizzate è quella di individuare e apprendere pattern che ci aiutino a orientarci nell’ambiente. Tuttavia, questa predisposizione può portare a interpretazioni errate di immagini casuali o pattern di luce, come nel caso dei presunti ragni marziani individuati sul pianeta rosso.

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