Le Scimmie e la Teoria della Mente: Un’Intelligenza Sorprendente

Scopri come i bonobo dimostrano abilità cognitive uniche, sfidando le nostre convinzioni sulla comunicazione e la cooperazione tra specie.

Le scimmie, contrariamente a quanto si possa pensare, non si limitano a seguire il proprio istinto. Esse dimostrano una sorprendente capacità di riconoscere quando un individuo è privo di informazioni e si attivano per fornire assistenza. Un recente studio condotto sui bonobo ha rivelato che questi primati sono in grado di indicare dolcetti nascosti a umani ignari, mettendo in luce un livello di intelligenza sociale che sfida l’idea che la “teoria della mente” sia un’esclusiva degli esseri umani.

Un’analisi innovativa sulla cognizione dei bonobo

L’esperimento condotto sui bonobo ha mostrato come questi animali siano in grado di comunicare attivamente informazioni mancanti, contribuendo così al lavoro di squadra. Questo studio rappresenta una pietra miliare, poiché è il primo a dimostrare che le scimmie possono condividere consapevolmente la conoscenza per aiutare gli altri. I risultati offrono la prova più convincente fino ad oggi che i primati possano riconoscere le lacune informative degli altri, un’abilità che in passato si pensava fosse esclusiva degli esseri umani.

Nyota Bonobo
Nyota, un bonobo dell’Ape Initiative, ha partecipato all’esperimento.
Ape Initiative

La percezione delle lacune informative

La capacità di percepire le lacune nella conoscenza altrui è fondamentale per i comportamenti sociali complessi, essenziali per la cooperazione, la comunicazione e la pianificazione strategica. Chris Krupenye, co-autore dello studio, ha sottolineato come questa cosiddetta teoria della mente sia alla base di molte abilità uniche degli esseri umani, come:

  • Insegnamento
  • Uso del linguaggio
  • Cooperazione sociale

I risultati di questo studio suggeriscono che le basi mentali condivise tra esseri umani e primati si siano evolute milioni di anni fa nei nostri antenati comuni.

I protagonisti dell’esperimento: i bonobo

Krupenye e il dottorando Luke Townrow hanno collaborato con tre maschi di bonobo: Nyota, Kanzi e Teco, tutti residenti presso Ape Initiative, un’organizzazione no-profit dedicata alla ricerca e all’educazione. Durante l’esperimento, uno dei bonobo si trovava di fronte a Townrow, separato da un tavolo. Mentre una seconda persona posizionava un dolcetto sotto uno dei tre bicchieri, il bonobo osservava attentamente.

La comunicazione dei bonobo in azione

Indipendentemente dalla visibilità del dolcetto, Townrow chiedeva: “Dov’è l’uva?” e attendeva dieci secondi. Se Townrow aveva assistito al posizionamento del dolcetto, il bonobo tendeva a rimanere immobile. Tuttavia, se Townrow non aveva visto dove era stato nascosto, il bonobo indicava rapidamente il bicchiere corretto. Kanzi, in particolare, mostrava una forte motivazione alimentare, attirando l’attenzione con gesti espressivi.

La capacità di mantenere prospettive diverse

Krupenye ha affermato che, se le scimmie monitorano effettivamente l’ignoranza, ci si aspettava che indicassero più frequentemente quando i loro partner erano privi di informazioni. I risultati hanno confermato questa ipotesi, suggerendo che le scimmie siano in grado di mantenere simultaneamente due punti di vista contrastanti. Questo studio ha accolto con entusiasmo la conferma della sofisticazione mentale dei primati.

Prospettive future: ulteriori ricerche sulla cognizione delle scimmie

Il team di ricerca intende approfondire le motivazioni che spingono le scimmie a comunicare e come queste pensino alle menti degli altri individui. Townrow ha dichiarato: “Ciò che abbiamo dimostrato qui è che le scimmie comunicheranno con un partner per modificare il loro comportamento.” Tuttavia, rimane aperta la domanda se le scimmie indichino anche per influenzare lo stato mentale o le credenze del loro partner. La ricerca continua, promettendo di svelare ulteriori aspetti della cognizione dei primati.