Per ore un intero Paese è rimasto al buio e, nei giorni successivi alla progressiva rimessa in funzione dell’intera rete elettrica, un’indagine è stata avviata per cercare di ‘far luce’ sulle cause del maxi blackout che ha sconvolto lo Stato. É accaduto in Spagna (oltre che in Portogallo) e, dopo settimane di analisi gli esperti sono arrivati ad una conclusione che ha consentito di avere un quadro chiaro in merito alle cause ufficiali del fenomeno. Ecco dunque che cosa ha accertato la Commissione governativa che si è occupata di approfondire le ragioni del gigantesco blackout.
Maxi blackout in Spagna, svelate le cause ufficiali del fenomeno
La vicenda risale al 28 aprile quando l’intera Spagna è rimasta al buio per ore mentre si tentava in tutti i modi di ripristinare la rete elettrica nel Paese. Il Ministro spagnolo per la Transizione ecologica, Sara Aagesen, ha di recente presentato un accurato rapporto conclusivo redatto dalla Commissione governativa che il Governo stesso ha incaricato di effettuare un’indagine sulle cause dell’incidente. É accaduto a conclusione dell’ultimo Consiglio dei Ministri, quando il politico ha di fatto svelato le cause che hanno avuto come conseguenza un evento di portata storica.
A quanto pare sono diversi i fattori entrati in gioco che hanno portato il sistema a non avere la “capacità di controllo della tensione dinamica”. Insomma una combinazione di elementi che hanno portato l’intera rete elettrica “ad un punto di non ritorno”. Ricordiamo che nelle ore del blackout è stata portata avanti l’ipotesi di un possibile cyber incidente o di un cyber attacco quali ragioni scatenanti del fenomeno. In realtà il ministro ha sottolineato che pur avendo rivelato alcune “vulnerabilità” sulle quali è necessario lavorare per evitare rischi futuri, l’indagine ha confermato che la causa del blackout è svincolata da queste ipotesi.
Il blackout “ha avuto come causa un fenomeno di sovratensione” alla base della quale vi è stata “una combinazione di fattori“. A cominciare dalla mancanza di “capacità sufficienti di controllo di tensione dinamica”, o perché “non programmate a sufficienza” dall’operatore del sistema (ovvero Red Eléctrica de España, Ree), oppure perché quelle programmate, e la cui competenza spetta alle compagnie elettriche, “non stavano contribuendo secondo la norma“. Oppure ancora potrebbe essere stata la conseguenza “della combinazione di entrambe le cose“.
Ma, ha aggiunto il ministro, non “perché non fossero di per sé disponibili nel Paese”, dato che “c’erano impianti di generazione sufficienti per rispondere”. Il politico ha anche parlato di quanto accaduto poco prima del blackout avvenuto alle 12:33 ovvero delle “oscillazioni”, una delle quali individuata mezz’ora prima. Ree era intervenuta con i necessari accorgimenti tecnici che hanno però “portato il sistema a una situazione di maggiori tensioni”. Infine, il terzo fattore è stato quello di “disconnessioni di generazione” dalla rete negli istanti immediatamente precedenti il blackout. Alcune di esse “apparentemente non dovute” hanno “contribuito a questo fenomeno di escalation della tensione”. Portando in tal modo ad una serie di “reazioni a catena incontrollabili”.
Il Governo sta lavorando per evitare che questo possa ripetersi in futuro migliorando le infrastrutture, incrementando la capacità di immagazzinare energia ed aumentando la supervisione sull’operato degli agenti del sistema elettrico.