La sofferenza dei pesci durante la macellazione
Ogni anno, circa un trilione di pesci viene estratto dagli oceani e dai fiumi, con la maggior parte di essi destinata a diventare cibo per l’uomo. Questo processo, sebbene necessario per l’alimentazione umana, solleva importanti questioni etiche riguardo al benessere animale. Recenti studi hanno rivelato che i pesci possono sperimentare un notevole dolore durante la macellazione. La trota iridea (Oncorhynchus mykiss), un pesce molto apprezzato in tutto il mondo, è un esempio di come l’allevamento intensivo possa influenzare la vita di questi animali. È fondamentale considerare le implicazioni etiche e scientifiche di queste pratiche.
I metodi di macellazione e il dolore animale
La maggior parte dei pesci viene uccisa attraverso metodi di asfissia, sia all’aria aperta che in acqua ghiacciata. Sebbene questi metodi siano economici e ampiamente utilizzati, un team di biologi ha scoperto che ogni pesce può subire fino a 22 minuti di intenso dolore a causa di queste pratiche. È essenziale sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema e promuovere metodi di macellazione più umani.
Il Welfare Footprint Framework e il benessere animale
La quantificazione della sofferenza animale è un compito complesso, ma recentemente è stato sviluppato un approccio standardizzato, noto come Welfare Footprint Framework. Questo strumento considera sia l’intensità degli stati negativi, come stress e dolore, sia la durata della loro manifestazione. Grazie a questo approccio, i professionisti del settore, come biologi e veterinari, possono confrontare e migliorare gli standard di benessere animale. È fondamentale che il benessere degli animali venga posto al centro delle pratiche di produzione alimentare.
Movimenti per il benessere animale e iniziative di cambiamento
La crescente preoccupazione sociale riguardo agli effetti delle pratiche di produzione sul benessere degli animali è testimoniata da vari movimenti guidati dai consumatori. Questi includono iniziative di etichettatura, programmi di accreditamento e politiche legislative che pongono il benessere animale al centro dell’attenzione. Gli autori dello studio sottolineano che i risultati ottenuti offrono le prime stime quantitative del dolore subito dai pesci durante il macello, evidenziando il potenziale per miglioramenti significativi nel benessere animale attraverso l’adozione di metodi di stordimento più efficaci.
La risposta neurochimica dei pesci
Analizzando una vasta gamma di articoli scientifici, il team ha elaborato un quadro dettagliato dell’esperienza di un pesce al di fuori dell’acqua. Solo cinque secondi di esposizione all’aria possono innescare una risposta neurochimica che potremmo associare a emozioni negative simili a quelle umane. Comportamenti come torsioni e giravolte vigorose sono ulteriori indicatori di una reazione di avversione intensa. È importante comprendere come i pesci reagiscono a situazioni di stress per migliorare le pratiche di macellazione.

Le conseguenze della privazione d’acqua
Quando un pesce viene privato dell’acqua, le delicate strutture branchiali, responsabili dello scambio di ossigeno e anidride carbonica, tendono ad attaccarsi tra loro. Questo porta a un accumulo di CO2 derivante dalla respirazione, innescando la nocicezione, il sistema di allerta del corpo, causando al pesce di ansimare. Con il passare del tempo, i livelli elevati di CO2 acidificano il sangue e il liquido cerebrospinale dell’animale, conducendo infine all’incoscienza. È cruciale considerare questi aspetti per migliorare le tecniche di macellazione.
Durata della sofferenza e impatti sulla produzione
A seconda delle dimensioni del pesce e delle condizioni in cui avviene la macellazione, queste esperienze angoscianti possono durare da 2 a 25 minuti. Quando si considera la produzione su larga scala, ciò si traduce in una media di 24 minuti di sofferenza per chilogrammo, con alcuni casi che registrano oltre un’ora di dolore moderato a estremo per chilogrammo. È fondamentale che l’industria della pesca prenda in considerazione questi dati per migliorare le pratiche di macellazione e ridurre la sofferenza animale.
Alternative più umane per la macellazione dei pesci
Le stime suggeriscono che l’adozione dello stordimento elettrico, considerato un’alternativa più umana per la macellazione dei pesci, potrebbe ridurre fino a 20 ore di dolore moderato a estremo per ogni dollaro investito in capitale. Tuttavia, le scansioni cerebrali hanno mostrato che l’efficacia di questo metodo può variare notevolmente. È essenziale garantire che l’animale venga reso immediatamente e completamente incosciente fino alla morte per migliorare il benessere animale.
Valutazione e miglioramento del benessere animale
Il Welfare Footprint Framework può essere utilizzato anche per valutare gli effetti sul benessere animale di questi processi e per identificare aree prioritarie in cui intervenire in modo efficace. Sebbene possa risultare difficile per molti di noi affrontare il costo delle nostre attività umane dal punto di vista degli animali, questa misura comparativa dell’esperienza animale offre un quadro chiaro su come migliorare il benessere delle risorse alimentari. Quantificando il dolore associato ai metodi di macellazione dei pesci, possiamo scoprire modi più efficaci per prenderci cura dei miliardi di animali che ci nutrono ogni anno.
Fonti e ulteriori informazioni
Questa ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports. Per ulteriori informazioni, puoi anche vedere un post condiviso da On the Edge. È importante rimanere informati e consapevoli riguardo al benessere animale e alle pratiche di produzione alimentare.