Salute, mangiare cibo riscaldato può risultare dannoso

Quante volte abbiamo preparato il cibo, lo abbiamo conservato in frigo e lo abbiamo successivamente riscaldato? Molte, moltissime volte e in pochi, probabilmente, sanno che questo processo può risultare dannoso per la nostra salute! Alcuni scienziati hanno infatti riferito che seppur all’apparenza può sembrare un procedimento totalmente innocuo, può invece causare seri problemi all’organismo umano. Su tutti l’avvelenamento, in primis portato al batterio Campylobacter che, secondo la Food Standards Agency del Regno Unito (la FSA) è presente nel 65% dei polli in vendita in tutto il Paese. Gli esperti riferiscono altresì che una singola dose di questo Campylobacter (che comunque è estremamente modesto rispetto ad altri batteri) può causare sintomi come vomito, diarrea e mal di stomaco e la chiave per impedire la sua diffusione è proprio evitare di riscaldare il cibo già cotto in precedenza.

Cibo

Salute, mangiare cibo riscaldato può risultare dannoso

Tuttavia, anche in caso di cottura a temperature molto elevate, si può uccidere il Campylobacter, a patto che il piatto venga riscaldato alla stessa temperatura con cui è stato precedentemente cotto (altrimenti si verrebbero automaticamente a creare la condizioni per lo sviluppo rapido di questo batterio). Proprio per questo la FSA raccomanda di riscaldare i cibi ad una temperatura minima di 60°C. Sempre secondo la FSA sono soprattutto la carne, il pesce, il riso, la pasta, le uova e gli altri alimenti ricchi di proteine i cibi più vulnerabili all’attacco del batterio. Un consiglio? Prima di mettere il piatto in frigorifero lasciamolo raffreddare, altrimenti aumenterà la temperatura nel frigo stesso e lo trasformerà in un’incubatrice ideale per la diffusione del Campylobacter.