Morbo di Alzheimer: i primi segnali nel linguaggio

Il Morbo di Alzheimer potrebbe essere previsto anni prima grazie al linguaggio. Secondo i ricercatori i soggetti che si rendono protagonisti di discorsi molto prolissi, contorti e ripetitivi potrebbero sviluppare la malattia anche molto tempo dopo. A rivelarlo è un team di studiosi dell’University College di Londra che ha analizzato le opere della scrittrice Iris Murdoch. Analizzando il linguaggio della sua ultima opera “Jackson’s Dilemma”, gli esperti hanno notato un utilizzo di un lessico molto elementare e frasi lunghe. L’opera è stata realizzata dalla scrittrice pochi anni della manifestazione del Morbo di Alzheimer e lo stile di scrittura, secondo gli esperti, rappresenta un indizio dell’arrivo del morbo.

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Morbo di Alzheimer: i primi segnali nel linguaggio

Anche i discorsi  Ronald Reagan mostrano un continuo ripetersi di parole simili nell’ambito di un lessico povero ed accompagnato da numerosi riempitivi generici. L’ex presidente americano contrasse il Morbo di Alzheimer pochi anni dopo. Si tratta di un fenomeno non riscontrato in chi non ha sviluppato la malattia. E’ il caso di George Bush senior che, pur avendo la stessa età, non mostrava alcun tipo di regressione nel linguaggio utilizzato.