Le preoccupazioni degli esperti riguardo l’energia accumulata lungo la faglia.
Gravi danni in California per il terremoto di magnitudo 7.1 della Scala Richter che alle 10:33 locali di ieri (le 19:33 di ieri pomeriggio in Italia) ha colpito la zona di Ridgecrest. Il sisma potrebbe essere seguito da scosse ugualmente forti, se non di entità maggiore; ad annunciarlo è Lucy Jones, sismologa dell’Istituto geologico della California che ha aggiunto come molto probabilmente la scossa più forte dell’intera sequenza non sia ancora giunta. Il terremoto è stato avvertito da circa dieci milioni di persone fino a Las Vegas e Los Angeles. Alla scossa più forte sono seguite altri quattro sismi, di magnitudo rispettivamente di 4,7, 3,5, 3,8 e 4,2, che hanno interessato l’area di Searles Valley, nella contea di Kern e nella confinante contea di San Bernardino. Anche nella base della Marina di China Lake, zona nella quale vengono testati missili e nella stessa Ridgecrest, il sisma è stato avvertito chiaramente.
Il terremoto è stato il più forte mai registrato dagli strumenti da quello di magnitudo 6.7 che nel gennaio del 1994 interessò la zona di San Ferdinando Valley provocando 57 morti. In quell’occasione l’epicentro fu nella periferia di Los Angeles mentre i danni furono calcolati in 20 miliardi di dollari. A preoccupare, ora, è il ripetersi di altre scosse, anche molto forti, e l’arrivo del cosiddetto Big One, il terremoto più potente mai registrato negli Usa, con una magnitudo prevista intorno ai dieci gradi. Questo terremoto, il cui verificarsi non è in alcun modo prevedibile, rappresenterebbe la conseguenza dell’elevato accumulo di energia nella Faglia di Sant’Andrea, che attraversa la California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica, che scorrono in senso opposto. La faglia è molto vicina a San Francisco e Los Angeles. Ad oggi lo sciame sismico ha prodotto più di 1.400 scosse di assestamento in 24 ore.