Coronavirus, primo caso di reinfezione documentato: il paziente ha 33 anni

Era stato contagiato dal Coronavirus a marzo e dopo essere guarito è stato nuovamente infettato. Un team di scienziati ha documentato il primo caso di reinfezione da Covid-19

Il Coronavirus continua a riservare sorprese che preoccupano gli scienziati. È stato infatti di recente confermato e documentato il primo caso di reinfezione da Covid-19, segnalato a Hong Kong. Riguarda un 33enne che aveva contratto l’infezione a fine marzo per poi guarire. Ma dopo quattro e mesi e mezzo, probabilmente durante un viaggio in Europa, ha nuovamente contratto il virus. In precedenza altre segnalazioni di seconde infezioni da Coronavirus sono state diffuse dai media ma ad oggi nessuna era basata su prove aneddotiche ed altre erano invece attribuibili a difetti nei tamponi. In questo caso invece un team di scienziati ha documentato con certezza la reinfezione, scoprendo inoltre che la seconda infezione era differente dalla prima. Chi ha avuto il Coronavirus sviluppa infatti una risposta immunitaria che aiuta a proteggersi dalla sua ricomparsa ma ad oggi non è possibile stabilire quanto possa durate. Stando ad uno studio pubblicato su Nature gli anticorpi sviluppati nei pazienti guariti proteggerebbero per non più di tre mesi.

L’uomo nuovamente contagiato aveva raggiunto la Spagna per poi tornare a Hong Kong facendo scalo nel Regno Unito. Asintomatico, ha scoperto la positività durante i controlli sanitari previsti all’arrivo in aeroporto. La prima infezione invece era stata più ‘difficile’ dal momento che erano comparsi sintomi come febbre, tosse e mal di gola. Secondo gli esperti alcune seconde infezioni potrebbero risultare più lievi della prima ma occorrerà studiare meglio la risposta anticorporale neutralizzante per averne la certezza. Nel frattempo a chi ha avuto la Covid-19 viene richiesto di continuare ad assumere le regole di comportamento anti-contagio.