Inaugurato in Islanda il primo osservatorio costruito sotto un vulcano

Inaugurato in Islanda il Krafla Magma Testbed, il primo osservatorio costruito sotto la superficie di un vulcano. Ecco i dettagli.

Vulcano Krafla - Islanda

In Islanda è stato inaugurato il Krafla Magma Testbed (KMT), ossia il primo osservatorio costruito sotto il vulcano Krafla più precisamente nei pressi di un letto di magma che si trova a circa 2 Km di profondità. Le attività di questo laboratorio inizieranno nei prossimi anni. La potenza e la maestosità dei vulcani affascina davvero tutti, conosciamo le loro attività e il modo in cui avvengono, ma ad oggi, purtroppo, non sono riusciti ancora ad inventare un sistema affidabile in grado di prevedere quando avvengono le loro attività eruttive. Siamo anche a conoscenza di cosa fosse la lava e quali fossero le sue proprietà, ma quanto al magma che si trova sottoterra sappiamo davvero poco. Ecco che a breve sapremo molto di più sulle attività di questi giganti in attività.

Il vulcano Krafla presenta sotto di sé una camera magmatica, cui profondità (malgrado possa sembrare insolita) non è molto profonda, infatti, è situata a soli 2,1 Km sotto la superficie. Questo è quanto è stato scoperto nel 2009 dagli ingegneri dell’impianto geotermico costruito nei pressi di questo vulcano. Tale camera possiede intorno ai 500 milioni di metri cubi di lava ad una profondità breve che i vulcanologi non si aspettavano di trovare. Ed ecco che nel 2014 è stato progettato il Krafla Magma Testbed e alcuni giorni fa, è stato inaugurato il primo osservatorio al mondo, cui primi scavi sono in programma per il 2024. Il laboratorio rileverà il funzionamento del magma al di sotto del vulcano e, per la prima volta in assoluto, sarà possibile osservarlo in maniera diretta e quindi non solamente quando arriva in superficie.

Come riportato dalla nota rivista online Focus, il progetto Krafla avrebbe anche un altro scopo: ossia quello di dare un aiuto sull’utilizzo di energia. Difatti, qualora se ci fosse la possibilità di sfruttare il massimo calore prodotto dal magma, si potrebbe utilizzare per sostituire l’attuale impianto geotermico. Esso necessita di 18 pozzi per produrre 60 megawatt di energia, mentre se viene utilizzato il magma ne bastano solo 2.