Natura selvatica: secondo l’Onu più di un milione di specie è a rischio estinzione

Oggi l’Onu celebra il World Wildlife Day, giornata mondiale della natura selvatica. Occorre sbrigarsi e salvare tantissime specie a rischio.

World Wildlife Day
Fonte: Twitter @WildlifeDay

Quest’oggi, 3 marzo, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) commemora il World Wildlife Day (WWD), ossia la giornata mondiale della natura selvatica cui scopo è quello di recuperare e proteggere un milione di specie a forte rischio. Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, ha spiegato e ricordato come la fauna selvatica e la biodiversità siano fattori importanti per il soddisfacimento dei bisogni dell’uomo, come ad esempio il cibo, le abitazioni, le medicine e così via. Quindi continuando a distruggere il mondo naturale, si andrà a minacciare anche il nostro benessere. Al giorno d’oggi in ogni parte del pianeta la fauna selvatica è in serio pericolo, dove circa un milione di specie è a forte rischio estinzione.

Stando alle dichiarazioni di Marco Lambertini, direttore generale di Wwf international, riportate dall’agenzia di stampa ANSA: “Quando pensiamo alla flora e alla fauna selvatica, pensiamo alla straordinaria diversità delle specie, dei colori, delle forme, degli adattamenti, dei comportamenti. Ma non tanto al ruolo che giocano nella resilienza, nella stabilità e nella salute degli ecosistemi in cui vivono”.

Considerati i dato emanati dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN), più di 8.400 specie tra fauna e flora selvatiche sono in allarme e in pericolo di estinzione, mentre circa 30.000 specie sono considerate a rischio e indifese. Ed è proprio da questi dati che l’Organizzazione delle Nazioni Unite valuta più di un milione di specie a grave rischio, tra queste: il rinoceronte nero, il delfino Maui, lo storione dell’Alabama, l’orango e tante altre.

Anche in Italia la situazione è critica, infatti, Legambiente sostiene che la natura selvatica è a forte rischio anche nel nostro territorio con ben sette specie, che si trovano nel Parco nazionale del Gran Paradiso e nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise: stambecco, aquila reale, orso marsicano, lupo, camoscio appenninico, scarpetta di Venere e gatto selvatico. E secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: “Il modello ‘Parco’ rappresenta un esempio da incentivare, andando ad aumentare la superficie protetta del territorio e adottando misure efficienti per affrontare le cause che provocano perdita di biodiversità e salvaguardare le specie a rischio”.