‘Una stanza delle meraviglie’ scoperta nell’antica città sommersa di Baia

Le ricerche presso l’insediamento sommerso di Baia ha consentito la scoperta di nuove aree nelle Terme Del Lacus.

Baiae è un parco archeologico costituito da una città parzialmente sommersa di epoca romana, situata sulla riva del Golfo di Napoli nell’attuale comune di Bacoli in Italia. Si sviluppò in una popolare località romana che fu visitata frequentemente da molte importanti figure romane, come Gneo Pompeo Magno (noto anche come Pompeo Magno), Giulio Cesare, Gaio Mario, Lucio Licinio Lucullo, Adriano e Settimio Severo. La città non raggiunse mai uno status municipale, ma la popolazione si guadagnò la reputazione per lo stile di vita edonistico. Ciò è supportato da un racconto di Sesto Properzio, poeta di età augustea nel I secolo a.C., il quale scrisse che Baia era un “vortice di lusso” e un “porto di vizi”. A causa della posizione della città sulla Penisola Cumana nei Campi Flegrei, una regione vulcanica attiva (che i romani credevano fosse la dimora del dio romano del fuoco, Vulcano), l’attività bradisismica vulcanica locale ha innalzato e abbassato la geologia su la penisola che ha provocato la sommersione della parte bassa della città.

NAUMACOS

Gli archeologi subacquei del Parco Archeologico dei Campi Flegrei hanno condotto un’indagine nell’area delle Terme del Lacus, rivelando un blocco di strutture lungo 60 metri. Il team ha anche trovato colonnati in pietra, colonne in marmo e una colonna importata durante dall’isola di Chios in Grecia. È stato inoltre individuato un grande pezzo di pavimento in opus sectile marmoreo a schema cromatico alternato. Questo appare attualmente come l’elemento di datazione più indicativo, essendo la tipologia e la realizzazione riferibili all’età tardoantica. Precedenti sondaggi dell’area nel 2013 hanno scoperto una statua decorata che rappresenta Apollo, il dio greco/romano del tiro con l’arco, della musica e della danza, della verità e della profezia, della guarigione e delle malattie, del sole e della luce, della poesia.

Edoardo Ruspantini