Alzheimer: sperimentato un nuovo farmaco che ferma il progredire della malattia già dopo un anno

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Fonte: Twitter/@LoriShemek

È stato sperimentato un nuovo farmaco per combattere l’Alzheimer ed ha prodotto risultati molto incoraggianti, infatti, è in grado di rallentare il declino clinico del 35% portandolo a una riduzione del 40% dei pazienti che perdono la capacità di svolgere le attività quotidiane. Il gigante farmaceutico Eli Lilly and Company si sta mettendo a lavoro per raggiungere l’approvazione normativa per il farmaco, che si chiama donanemab.

Il nuovo farmaco, donanemab, ha come obiettivo quello di colpire la stessa proteina patologica di altri agenti come l’amiloide-beta. La ricerca sull’Alzheimer resta divisa sul fatto che l’amiloide-beta o un’altra proteina patologica, chiamata tau fosforilata, sia il motore principale della malattia. In un precedente studio clinico virtuale è stato testato donanemab contro l’aducanumab, farmaco già approvato, ed è stato scoperto che anche se entrambi erano efficienti nell’eliminare le placche amiloidi, il nuovo farmaco sperimentato sembrava essere leggermente migliore nel rallentare il declino cognitivo.

Eli Lilly and Company ha rilasciato una nota in cui mostra i risultati di uno studio clinico di fase 3 su 1.182 pazienti di Alzheimer. Dopo un anno, il 47% dei partecipanti trattati con donanemab non ha mostrato alcun peggioramento della malattia, rispetto al 29% dei partecipanti che assumevano un placebo. Quelli trattati con il nuovo farmaco hanno anche mostrato il 40% in meno di declino nella loro capacità di svolgere le attività quotidiane dopo 18 mesi e hanno avuto un rischio ridotto del 39% di progredire verso la fase clinica successiva della malattia.

Insomma, come riportato da IFLScience, Daniel Skovronsky, direttore scientifico e medico di Lilly, ha così dichiarato: “Siamo estremamente lieti che donanemab abbia prodotto risultati clinici positivi con una significativa significatività statistica convincente per le persone con malattia di Alzheimer in questo studio. Questo è il primo studio di fase 3 di qualsiasi farmaco sperimentale per l’Alzheimer a fornire un rallentamento del 35% del declino clinico e funzionale”.

Eric Reiman, CEO di Banner Research (uno dei siti di ricerca per lo studio), ha inoltre affermato che: “I risultati principali di questo studio forniscono un supporto convincente per la relazione tra la rimozione della placca amiloide e un beneficio clinico nelle persone con questa malattia”.

Infine, il professor Perminder Sachdev dell’UNSW di Sydney, seppur non coinvolto nello studio, ha detto che: “Il futuro per il trattamento dell’Alzheimer sembra sempre più promettente. Naturalmente, abbiamo bisogno dei dati completi per valutarlo, e il tasso di effetti avversi è una preoccupazione, ma sono rincuorato dalla notizia”.