Scoperta di migliaia di siti archeologici nascosti nell’Amazzonia

Nuova ricerca rivela la presenza di oltre 10.000 siti archeologici precolombiani nel bacino amazzonico, con implicazioni significative per la comprensione delle interazioni tra società umane, foreste e clima terrestre.

Una foto aerea di un campo sgomberato sul bordo della foresta mostra distinti solchi quadrati nel terreno dove gli esseri umani hanno costruito in precedenza delle strutture. Ci sono due grandi quadrati - uno più grande dell'altro - collegati da quello che sembra essere un canale che li attraversa.

Potrebbero esserci oltre 10.000 antiche strutture precolombiane nascoste in tutto il bacino amazzonico. (Mauricio de Paiva)

Secondo una nuova ricerca, nel bacino amazzonico potrebbero esserci più di 10.000 siti archeologici precolombiani nascosti. Nel corso di oltre 12.000 anni, le società indigene hanno vissuto in questa regione e hanno sviluppato varie tecniche per coltivare e trasformare la terra circostante. Queste conoscenze hanno permesso loro di creare un ambiente adatto all’abitazione umana. Tuttavia, non si conoscono bene le dimensioni e l’entità di queste trasformazioni, poiché non è mai stato effettuato un rilevamento completo dei siti precolombiani in tutto il bacino amazzonico. Fino ad ora.

I ricercatori spiegano che la vasta estensione dei siti archeologici e delle foreste modificate dall’uomo in tutta l’Amazzonia è fondamentale per comprendere le interazioni tra le società umane, le foreste e il clima terrestre. In passato, il rilevamento LiDAR aereo ha identificato molte strutture e movimenti della terra precolombiani precedentemente sconosciuti nelle foreste dense dell’America centrale e meridionale. Questa tecnica utilizza la luce per scansionare e mappare il terreno sotto la copertura forestale, rilevando piccoli cambiamenti nella topografia.

Utilizzando i dati del rilevamento LiDAR, i ricercatori hanno esaminato un’area di 5.315 chilometri quadrati e hanno scoperto 24 strutture umane sconosciute, tra cui villaggi fortificati, strutture difensive e cerimoniali, insediamenti in cima alle montagne e geoglifi. Tuttavia, l’area esaminata rappresenta solo lo 0,08 percento dell’intera Amazzonia, quindi potrebbero esserci ancora molti siti da scoprire.

Per affrontare questa sfida, i ricercatori hanno combinato i dati del loro rilevamento con quelli di altri studi che avevano identificato strutture nel bacino amazzonico. Utilizzando un modello predittivo di distribuzione spaziale, hanno stimato che potrebbero ancora rimanere da scoprire tra 10.272 e 23.648 strutture precolombiane su larga scala, soprattutto nell’Amazzonia sud-occidentale.

Il team di ricerca ha anche identificato una relazione tra la probabilità predetta di movimenti della terra e la presenza e l’abbondanza di specie arboree domestiche. Ciò suggerisce che le società indigene precolombiane erano attive nella gestione forestale, con influenze durature sull’ecologia amazzonica moderna.

Le foreste amazzoniche sono di grande valore non solo dal punto di vista ecologico e ambientale, ma anche per il loro alto valore archeologico, sociale e bioculturale. Possono insegnare alla società moderna come gestire in modo sostenibile le risorse naturali. Pertanto, è importante proteggere queste foreste, come sottolineano i ricercatori nello studio pubblicato su Science.

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