I Neanderthal e il linguaggio umano: nuove scoperte

Recenti ricerche dimostrano che i Neanderthal erano in grado di percepire e produrre il linguaggio umano. Uno studio multidisciplinare ha analizzato ricostruzioni digitali delle ossa dei teschi dei Neanderthal, rivelando risultati solidi.

Una foto di una ricostruzione di un Neanderthal - l'individuo è maschio, con una barba sul mento e capelli lunghi. La foto lo inquadra alle spalle e si può vedere la parte superiore del suo braccio destro che tiene uno bastone di legno.

I Neanderthal erano capaci di comportamenti complessi e probabilmente anche di parlare come gli esseri umani. (frantic00/Shutterstock.com)

Recenti ricerche hanno dimostrato che i Neanderthal erano in grado sia di percepire che di produrre il linguaggio umano. Lo studio, condotto da un team internazionale multidisciplinare, ha analizzato ricostruzioni digitali delle ossa dei teschi dei Neanderthal. I risultati sono stati pubblicati nel 2021 e sono stati definiti solidi dal professor Rolf Quam, antropologo presso l’Università di Bingham.

Questo studio rappresenta una delle poche linee di ricerca che utilizzano prove fossili per studiare l’evoluzione del linguaggio, un argomento complesso nell’ambito dell’antropologia. Per lungo tempo, gli studiosi si sono chiesti se il linguaggio parlato fosse presente anche in altre specie di ominidi, in particolare nei Neanderthal. Questa ricerca ha permesso di trarre alcune conclusioni significative su questo argomento.

Ricostruzione in 3D dell'orecchio di un essere umano moderno (sinistra) e dell'orecchio di un Neanderthal (destra). L'immagine mostra regioni colorate che sono simili in entrambe le specie.

Ricostruzione in 3D dell’orecchio di un essere umano moderno (sinistra) e dell’orecchio di un Neanderthal (destra). (Mercedes Conde-Valverde)

Il team ha utilizzato scansioni TC ad alta risoluzione per creare modelli virtuali in 3D delle strutture auricolari dei Neanderthal e degli Homo sapiens, così come di fossili provenienti da Atapuerca, un sito archeologico in Spagna. I dati ottenuti dai modelli in 3D sono stati elaborati attraverso un software di bioingegneria uditiva, che ha permesso di stimare le capacità uditive fino a 5 kHz, corrispondente all’intervallo di frequenza dei suoni del linguaggio umano moderno.

I Neanderthal mostravano una capacità uditiva leggermente migliore rispetto ai fossili di Atapuerca, simile a quella degli esseri umani moderni. Inoltre, il team è stato in grado di determinare la larghezza di banda occupata dai Neanderthal, che è correlata al sistema di comunicazione utilizzato da una specie. I Neanderthal mostravano una larghezza di banda più ampia rispetto ai loro antenati di Atapuerca, simile anche agli esseri umani moderni.

Un altro risultato interessante dello studio è la suggestione che il linguaggio dei Neanderthal includeva probabilmente un aumento dell’uso delle consonanti. Questo aspetto è stato spesso trascurato negli studi precedenti, che si sono concentrati principalmente sulle vocali. Tuttavia, l’uso delle consonanti è un modo per includere più informazioni nel segnale vocale e differenzia il linguaggio umano da quello degli altri primati.

Questo studio contribuisce alla nostra comprensione delle capacità comunicative dei Neanderthal, che si aggiunge ad altri lavori archeologici che mostrano la complessità dei loro modelli comportamentali. Questi risultati rappresentano una risposta conclusiva alla questione delle capacità linguistiche dei Neanderthal, dopo più di un secolo di ricerca. Lo studio è stato pubblicato su Nature Ecology & Evolution.

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