Accenti vocali dei delfini neozelandesi: un’indagine sulle differenze regionali

Nuove ricerche evidenziano differenze negli accenti vocali dei delfini neozelandesi di diverse regioni, con possibili implicazioni sulla comunicazione interpopolazionale.

Due delfini naso bottiglia che saltano fuori dalle onde spumose
Sterp, sterp, ti sto parlando. (JordiStock/Shutterstock.com)

I delfini dal naso a bottiglia non sono gli unici ad avere accenti regionali, e nuove ricerche hanno dimostrato che questi accenti possono variare anche tra popolazioni distinte. Un esempio è quello dei delfini neozelandesi, la cui vocalizzazione è così distintiva che la compagnia aerea nazionale ha sfruttato la sua incomprensibilità come elemento di marketing. Questa diversità potrebbe influenzare la comunicazione tra i delfini di diverse regioni, anche se non è ancora chiaro se ciò possa creare problemi di comprensione tra di loro.

La dottoressa Jessica Patiño-Pérez della Massey University ha condotto uno studio registrando i fischi utilizzati dai delfini dal naso a bottiglia a Great Barrier Island (GBI) e confrontandoli con quelli registrati a Doubtful Sound (DS) vicino all’estremità meridionale dell’Isola del Sud. Questi mammiferi marini sono noti per la loro comunicazione vocale complessa, che include fischi con frequenze comprese tra 3.000 e 36.000 Hz e durate fino a 4 secondi.

Le differenze negli accenti vocali dei delfini potrebbero essere influenzate dall’ambiente in cui vivono: ad esempio, i delfini che abitano acque più profonde tendono a emettere suoni più bassi rispetto a quelli costieri. Inoltre, i delfini utilizzano i “fischi di firma” come una sorta di nome per identificarsi all’interno del gruppo, ma nel caso dello studio condotto in Nuova Zelanda, l’attenzione è stata posta sui fischi comuni utilizzati da tutti i membri del gruppo.

Le differenze nei fischi registrati tra le popolazioni di GBI e DS sono così marcate che i programmi informatici sono in grado di distinguere con un’accuratezza del 90 percento da quale gruppo provengono. Le principali differenze risiedono nel contorno, nella durata e nella frequenza finale dei fischi, con quelli di DS che risultano più lunghi e con più punti di inflessione rispetto a quelli di GBI.

Interessante è il fatto che, nonostante i delfini di GBI vivano in acque più basse, essi emettano frequenze più basse rispetto a quelli di DS. Questo potrebbe essere dovuto a un adattamento alla presenza di barche nel luogo turistico di DS. Inoltre, i parametri acustici dei fischi delle popolazioni neozelandesi sembrano raggrupparsi con quelle dell’emisfero settentrionale piuttosto che con quelle dell’emisfero meridionale.

La diversità linguistica tra le popolazioni di delfini potrebbe essere un segno di isolamento geografico prolungato, come suggerisce la distinzione genetica tra le popolazioni di GBI e DS. Questo potrebbe influenzare la capacità di comunicazione tra di loro e potenzialmente approfondire la divisione geografica. Lo studio condotto è stato pubblicato in open access sul New Zealand Journal of Zoology.

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