Nel vasto regno degli animali, dove ancora si celano predatori potenti, potrebbe sembrare logico pensare che l’animale più letale sia uno squalo bianco, un orso grizzly o una bestia simile. Tuttavia, la realtà è diversa da quanto ci si potrebbe aspettare. L’animale più letale del mondo non è né feroce né potente, ma è responsabile di centinaia di migliaia di morti ogni anno.
Sebbene gli squali siano spesso protagonisti nei nostri pensieri, uccidendo in media solo circa 10 persone in tutto il mondo ogni anno, i cocchi che cadono sono molto più pericolosi, causando la morte di circa 150 persone annualmente. Anche gli orsi, nonostante la loro imponenza, uccidono in media solo una persona all’anno in Nord America. Sorprendentemente, le mucche superano orsi e squali, causando la morte di 20-22 persone solo negli Stati Uniti ogni anno.
Ma cosa dire dei predatori tossici o velenosi? Sebbene i morsi di ragni siano rari e spesso non fatali grazie agli antidoti sviluppati nel XX secolo, i morsi di serpente sono una minaccia più concreta. L’OMS riconosce i morsi di serpente come una malattia tropicale trascurata, con circa 140.000 vittime all’anno in tutto il mondo.
Tuttavia, il vero killer del mondo è un piccolo insetto: la zanzara. Ogni anno, tra 700.000 e 2,5 milioni di persone perdono la vita a causa delle malattie trasmesse da questo insetto. La più letale di queste malattie è la malaria, che uccide circa 600.000 persone all’anno e colpisce principalmente le aree tropicali e subtropicali.
La malaria rappresenta un pesante fardello per individui, famiglie, comunità e nazioni, nonostante gli sforzi per prevenirla e trattarla. Negli ultimi anni, la malattia ha iniziato a diffondersi in aree precedentemente non colpite, come nel sud della Francia. Oltre alla malaria, le zanzare trasmettono anche altre malattie come la febbre dengue e il virus del Nilo occidentale.
Nonostante le dimensioni ridotte, la zanzara è un nemico temibile in tutto il mondo, e con il continuo cambiamento climatico potrebbe diffondersi in nuove aree. Esistono varie iniziative per limitare il loro impatto sulla salute umana, ma la lotta contro di esse continuerà per un po’ di tempo.
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