Il 1 dicembre 2024, la missione spaziale BepiColombo ha compiuto il suo quinto sorvolo di Mercurio, segnando un traguardo significativo nell’esplorazione di questo pianeta roccioso. Durante questo incontro, BepiColombo ha fatto la storia diventando la prima navicella spaziale a osservare Mercurio nella luce del medio infrarosso. Le immagini rivoluzionarie acquisite hanno svelato dettagli sulle differenze di temperatura e composizione superficiale attraverso il terreno fortemente craterizzato del pianeta, offrendo una prospettiva senza precedenti su uno dei pianeti meno esplorati del nostro Sistema Solare.
Mercurio: un pianeta intrigante e misterioso
Mercurio, con la sua superficie intrigante e misteriosa, è stato oggetto di interesse scientifico limitato nel corso degli anni. BepiColombo rappresenta solo la terza missione mai realizzata per visitare Mercurio, seguendo le orme della Mariner 10 della NASA, che ha effettuato tre sorvoli tra il 1974 e il 1975, e della Messenger della NASA, che ha orbitato attorno a Mercurio dal 2011 al 2015. Il viaggio di BepiColombo verso Mercurio è iniziato otto anni fa, sfruttando la gravità della Terra, di Venere e di Mercurio per regolare la sua traiettoria e ridurre la sua velocità. Il 1 dicembre 2024, alle 15:23 CET, la navicella ha completato un sorvolo a soli 37.628 km sopra la superficie di Mercurio, aprendo la strada a osservazioni rivoluzionarie nel medio infrarosso.
La raccolta di dati durante il sorvolo epocale
Durante questo sorvolo epocale, BepiColombo ha raccolto dati preziosi su Mercurio e il suo ambiente, utilizzando strumenti sofisticati come il Radiometro e Spettrometro Infrarosso Termico di Mercurio, noto come MERTIS. Questo strumento all’avanguardia ha permesso di acquisire immagini e misurare particelle e campi elettromagnetici, ma soprattutto ha consentito di catturare la superficie di Mercurio nelle lunghezze d’onda del medio infrarosso, aprendo nuove prospettive nella comprensione della composizione, della mineralogia e delle temperature del pianeta. I dati raccolti durante il sorvolo hanno rivelato dettagli sorprendenti sulla superficie di Mercurio, tra cui il cratere d’impatto Bash, una caratteristica già nota ma ora osservata in dettaglio grazie a MERTIS.
Il team di scienziati di MERTIS
Il team di scienziati di MERTIS, provenienti da diversi paesi europei e dagli Stati Uniti, ha lavorato instancabilmente per preparare e analizzare i dati del sorvolo. Grazie alla loro dedizione e alla tecnologia avanzata dello strumento, è stato possibile ottenere informazioni dettagliate sulla superficie di Mercurio, aprendo la strada a una migliore comprensione della mineralogia e della composizione del pianeta. Con l’ingresso in orbita di BepiColombo atteso nel 2026, MERTIS sarà in grado di fornire una mappa globale della distribuzione dei minerali sulla superficie di Mercurio con una risoluzione senza precedenti.
Il futuro dell’esplorazione di Mercurio con BepiColombo
Il successo dei primi dati raccolti durante il sorvolo di MERTIS è solo un assaggio di ciò che ci si può aspettare dall’intera missione di BepiColombo. Con il lancio avvenuto il 20 ottobre 2018, questa missione congiunta tra l’ESA e la JAXA rappresenta un passo avanti significativo nell’esplorazione di Mercurio. Con due orbiter scientifici dedicati, il Mercury Planetary Orbiter (MPO) dell’ESA e il Mercury Magnetospheric Orbiter (Mio) della JAXA, BepiColombo si prepara a rivelare nuovi segreti su questo pianeta affascinante. L’attesa è grande per l’inizio delle operazioni scientifiche nel 2027, quando entrambi gli orbiter inizieranno a raccogliere dati durante una missione nominale di un anno, con la possibilità di un’estensione di un altro anno.
In conclusione, l’esplorazione di Mercurio da parte di BepiColombo rappresenta un capitolo emozionante nella storia dell’astronomia e della scienza spaziale, aprendo nuove prospettive sulla comprensione di uno dei pianeti più enigmatici del nostro Sistema Solare.
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