Il mistero delle teste mozzate nell’Età del Ferro
Nel corso della storia, le pratiche legate alle ossa umane hanno suscitato grande interesse tra gli archeologi. Un caso particolare, risalente all’Età del Ferro e proveniente dalla Penisola Iberica, rappresenta un enigma affascinante. In diverse località, gli archeologi hanno rinvenuto un numero significativo di teschi umani, estratti dai loro scheletri. Alcuni di questi teschi presentano grandi chiodi di ferro conficcati nella fronte, che sporgono attraverso l’osso occipitale nella parte posteriore della testa. Questa pratica solleva interrogativi intriganti riguardo al significato di tali azioni e alle credenze culturali di quel periodo.
Interpretazioni delle pratiche rituali
Le teorie precedenti suggerivano che l’esposizione di queste teste potesse essere legata a tradizioni di trofei di guerra, in cui le teste dei nemici venivano inchiodate a un muro come monito. Tuttavia, un’altra interpretazione propone che queste teste appartenessero a membri venerati della comunità, e che la loro esposizione fosse un modo per onorarli dopo la morte. Recenti analisi isotopiche condotte sui teschi rinvenuti nei siti archeologici di Ullastret e Puig Castellar offrono nuove prospettive, suggerendo che entrambe le interpretazioni possano coesistere e riflettere una complessità culturale.

Museo di Archeologia della Catalogna, Ullastret
Analisi dei teschi e delle origini
L’archeologo Rubén de la Fuente-Seoane, dell’Università Autonoma di Barcellona, guida la ricerca su questi teschi. La premessa iniziale dello studio era chiara: se i teschi fossero stati trofei di guerra, non avrebbero dovuto provenire dai siti analizzati. Al contrario, se si trattava di individui venerati, è probabile che fossero locali. La ricerca ha esaminato i teschi di sette uomini, alcuni con chiodi e altri con fori, provenienti da entrambi i siti nel primo millennio a.C.: quattro da Puig Castellar e tre da Ullastret.

Fuente-Seoane et al., J. Archaeol. Sci. Rep., 2025
Metodologie innovative per la comprensione delle origini
Per comprendere meglio le origini di questi teschi, i ricercatori hanno effettuato analisi isotopiche di stronzio e ossigeno sull’email dei denti di questi individui, nonché su teschi di animali rinvenuti nella stessa area temporale. Gli isotopi di stronzio e ossigeno, che entrano nel corpo attraverso il cibo e le bevande, si integrano nel calcio presente nei denti e nelle ossa, mantenendo un’impronta delle origini geografiche e delle abitudini alimentari di una persona. La variabilità di questi isotopi a livello regionale consente agli archeologi di ricostruire non solo le diete, ma anche i movimenti e le residenze degli individui nel corso della loro vita.

Museu Torre Balldovina
Risultati e implicazioni della ricerca
I risultati della ricerca hanno confermato che i teschi erano stati selezionati con attenzione, ma le motivazioni dietro queste scelte e le ragioni per l’esposizione rituale dei teschi sembrano essere molteplici. A Puig Castellar, i valori isotopici di tre dei quattro individui analizzati si discostano significativamente dal riferimento locale di stronzio, suggerendo che questi individui non fossero originari della comunità. In contrasto, Ullastret ha rivelato una combinazione di origini locali e non locali, come afferma Fuente-Seoane, il che indica che la pratica dell’esposizione delle teste mozzate variava da un sito all’altro, escludendo l’idea di un’unica espressione simbolica.
Le diverse pratiche di esposizione delle teste
Secondo le ipotesi dei ricercatori, i teschi di Puig Castellar potrebbero essere stati utilizzati come trofei di guerra, esposti sulle mura esterne della città o all’ingresso per intimidire sia gli estranei che i residenti. Al contrario, due dei teschi rinvenuti a Ullastret, di origine locale, sono stati trovati in una strada nel centro della città, suggerendo che la loro collocazione fosse destinata a servire la comunità locale. Solo uno dei teschi di Ullastret era stato posizionato sulle mura della città: quello di un uomo non locale, che potrebbe essere stato un trofeo di guerra.
Implicazioni culturali e sociali delle pratiche rituali
Le analisi dei denti degli animali hanno fornito un ulteriore punto di riferimento per i teschi, rivelando anche le diverse modalità di gestione delle risorse e i modelli di mobilità sia per gli esseri umani che per gli animali in ciascuna città. Queste differenze possono riflettere valori culturali distintivi, che a loro volta potrebbero aver influenzato le pratiche di esposizione delle teste mozzate. Tale diversificazione suggerisce l’esistenza di una società complessa e dinamica, caratterizzata da interazioni significative sia a livello locale che esterno.
Conclusioni e prospettive future della ricerca
La ricerca condotta dal team rappresenta un primo passo verso la comprensione di questo intrigante problema archeologico, utilizzando metodologie innovative che stanno trasformando il modo in cui studiamo la mobilità nel passato. Come sottolinea Fuente-Seoane, la selezione degli individui per il rituale delle teste mozzate appare più complessa di quanto si fosse inizialmente ipotizzato. Come spesso accade con le pratiche del passato, sarà estremamente difficile, se non impossibile, determinare con certezza le motivazioni che spingevano gli Iberi a decorare i loro spazi con teschi inchiodati. Tuttavia, è sempre più evidente che non esiste una spiegazione semplice e univoca per tali comportamenti. I risultati di questo studio sono stati pubblicati nel Journal of Archaeological Science: Reports, contribuendo a un dibattito scientifico in continua evoluzione.