Perché il consumo di insetti suscita dibattiti in Europa

Analisi delle reazioni politiche e sociali al consumo di insetti in Europa

Noor Bin Ladin, un’influencer di destra, ha manifestato la sua netta opposizione al consumo di insetti durante un talk show condotto da un ex consigliere del presidente statunitense Donald Trump. La sua affermazione, “Non voglio mangiare insetti”, ha innescato un acceso dibattito pubblico. In Francia, il senatore Laurent Duplomb, membro del partito conservatore Les Républicains, ha avvertito i suoi colleghi che i cittadini francesi potrebbero già consumare insetti senza esserne consapevoli. Dall’altra parte dell’Europa, Bartosz Kownacki, deputato del partito nazionalista Diritto e Giustizia in Polonia, ha provocatoriamente suggerito che i politici dell’opposizione dovrebbero includere nei loro materiali elettorali frasi come “invece di pollo, mangiate un verme”, sostenendo che questa rappresenterebbe il loro vero programma politico. In un contesto simile, Thierry Baudet, leader del partito di estrema destra Forum per la Democrazia nei Paesi Bassi, ha alzato la voce, esclamando “Non ci penso nemmeno!” mentre mostrava un sacchetto di larve di insetti a un gruppo di agricoltori in protesta. Anche in Italia, i politici della Lega, un partito di estrema destra, hanno lanciato allarmi riguardo a presunti piani dell’Unione Europea per “imporre” il consumo di insetti ai cittadini europei. Una campagna elettorale della Lega ha persino presentato un’immagine di grande impatto, raffigurante una persona che mette in bocca un enorme grillo, accompagnata dalla didascalia provocatoria “Cambiamos l’Europa prima che cambi noi”.

La newsletter settimanale sulla ricerca europea

In questo contesto, una newsletter settimanale in lingua inglese si propone di presentare le competenze di studiosi e ricercatori, offrendo un’introduzione alla varietà della ricerca proveniente dal continente e analizzando alcune delle questioni cruciali che i paesi europei si trovano ad affrontare. È possibile iscriversi a questa newsletter per rimanere aggiornati sulle ultime novità e approfondimenti. La newsletter si concentra su temi rilevanti, tra cui:

  • Innovazioni nella sostenibilità alimentare
  • Politiche ambientali e il loro impatto sociale
  • Ricerca scientifica e nuove tecnologie

Negli ultimi anni, in particolare nel 2020, commentatori e politici di destra hanno amplificato una teoria del complotto che circola su Internet, secondo cui forze elitiste starebbero cospirando per indurre la popolazione a mangiare insetti. Sotto lo slogan “Non mangerò insetti”, figure di destra e di estrema destra si sono unite in una battaglia contro il consumo umano di insetti. Molti di questi esponenti sostengono che l’Unione Europea stia progettando di costringere il pubblico a mangiare insetti, mentre distrugge l’agricoltura tradizionale e il consumo di carne, tutto sotto le spoglie del European Green Deal, un piano ambizioso volto a ridurre le emissioni di gas serra entro il 2050 e a disaccoppiare la crescita economica dall’uso delle risorse. L’opposizione al consumo di insetti è diventata un simbolo di protesta contro le politiche ambientali dell’UE, un modo per esprimere scetticismo e ostilità verso Bruxelles, nonché per demonizzare gli avversari politici. Un’analisi più approfondita rivela che la teoria del complotto che alimenta tale opposizione ha radici storiche più profonde e inquietanti.

Il consumo di insetti e la disinformazione

La disinformazione si diffonde rapidamente, e il consumo di insetti, noto anche come entomofagia, rimane una pratica marginale in Europa e Nord America. Tuttavia, le fonti proteiche alternative stanno guadagnando attenzione nel contesto del movimento dell’UE verso un futuro sostenibile. Fino ad oggi, la Commissione Europea ha approvato diverse forme di insetti, tra cui Tenebrio molitor (larva di verme della farina gialla), Locusta migratoria (cavalletta migratoria), Acheta domesticus (grillo domestico) e Alphitobius diaperinus (larva di verme della farina minore) per il consumo umano. Nonostante ciò, il mercato della polvere di insetti, utilizzata in alimenti come pane, pasta e barrette energetiche, rimane limitato. Sebbene gli insetti siano un alimento comune in molte parti del mondo, i consumatori occidentali, dove gli insetti sono prevalentemente utilizzati come fonte proteica per gli animali, mostrano una notevole riluttanza a consumarli, influenzati da storiche associazioni di sporcizia e primitività. Pertanto, affermazioni come quelle di Rumen Petkov, del partito bulgaro ABV, che ha definito l’approvazione dell’UE per il consumo di insetti un “crimine contro l’Europa”, sembrano prive di fondamento.

Teorie del complotto e paura del futuro

Cosa ha alimentato la rapida diffusione di questa teoria del complotto? Le osservazioni di Noor Bin Ladin offrono un indizio. Durante la sua partecipazione al talk show, Bin Ladin ha descritto le sue parole come un messaggio diretto a Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum. All’inizio della pandemia di Covid-19, Schwab e il WEF hanno presentato un insieme di proposte intitolate il Grande Reset, che chiedeva una revisione dei sistemi globali per promuovere un capitalismo più responsabile dal punto di vista sociale e ambientale. Tuttavia, i cospirazionisti hanno reinterpretato “Il Grande Reset” come una nuova versione di una teoria del complotto nota come Nuovo Ordine Mondiale, un presunto sistema di governance globale destinato a controllare le vite di tutti. Entrambi i concetti rimandano a teorie del complotto antisemite più antiche, che sostengono che un’élite di finanzieri ebrei controlli il mondo attraverso leve di potere invisibili. Questi racconti attingono a sentimenti di impotenza e disperazione riguardo al futuro.

Il ruolo dei media nella diffusione della paura

Il noto personaggio dei media di destra statunitensi, Tucker Carlson, ha intitolato un episodio del suo show del 2023, incentrato su Schwab e il WEF, “Lasciateli mangiare insetti”, un titolo che richiama la celebre frase attribuita a Maria Antonietta, l’ultima regina di Francia, che, di fronte alla miseria del popolo, avrebbe esclamato: “Lasciateli mangiare torta”. Con questa scelta di parole, Carlson intende sottolineare il presunto distacco dell’élite, che disprezzerebbe i contadini e l’uomo comune, costringendoli a mangiare insetti. Analogamente al panico per i cimici dei letti in Francia alla fine del 2023, l’allerta di destra riguardo al consumo di insetti si intreccia con la diffusione della propaganda russa anti-UE. I media russi hanno insinuato che gli europei, a causa delle sanzioni legate alla guerra in Ucraina, siano così impoveriti da essere costretti a nutrirsi di insetti. Come evidenziato dall’Osservatorio Europeo dei Media Digitali (EDMO), gli insetti sono diventati “deliziosi bocconcini” per attori interessati a diffondere disinformazione contro l’Unione Europea.

Conclusioni sul consumo di insetti e la paura sociale

Il desiderio di suscitare paura riguardo al consumo di insetti in Europa e negli Stati Uniti non si basa su un reale rischio di crescita del mercato degli insetti, ma piuttosto sul potere di evocare disgusto e paura. Gli insetti sono stati storicamente utilizzati come simboli per suscitare ribrezzo e per disumanizzare gli avversari. Durante periodi di estremismo politico, gli insetti sono stati impiegati per distanziare e svalutare le minoranze. Ad esempio, durante il genocidio armeno, gli armeni furono paragonati a locuste, mentre gli ebrei venivano assimilati a pidocchi nella Germania nazista. Prima del genocidio etnico dei tutsi in Ruanda, alcuni hutu definirono i tutsi “scarafaggi” in trasmissioni radiofoniche pubbliche. La fetishizzazione attuale del consumo di insetti da parte della destra serve a costruire una narrazione che dipinge gli avversari politici come moralmente ripugnanti, senza etichettarli esplicitamente come insetti.

Per alcune figure della destra, il consumo di insetti rappresenta il culmine del liberalismo eurocentrico, visto come un movimento privo di una visione politica positiva, capace di offrire solo un futuro di impoverimento e consumo di insetti. Queste figure puntano il dito contro un’élite che, a loro avviso, continuerà a nutrirsi di carne mentre costringe il resto della popolazione a cibarsi di larve di insetti. Questa immagine è potente e, in un momento in cui le persone di destra e di sinistra sembrano incapaci di immaginare un futuro politico migliore insieme, diventa più facile demonizzare i leader che promuovono politiche climatiche come un gruppo di ipocriti che tramano per creare una società di scarsità artificiale, in cui la popolazione generale è ridotta a mangiare insetti.

Nel frattempo, dal 2015, gli scienziati hanno pubblicato numerosi articoli che avvertono riguardo ai rischi strutturali del sistema alimentare globale. In un futuro caratterizzato da disordini ambientali, guerre commerciali e reali rischi di carenze alimentari e carestie, potremmo dover considerare tutte le fonti di calorie disponibili, siano esse a base di insetti o meno. La consapevolezza e l’educazione su questo tema sono fondamentali per affrontare le sfide alimentari del futuro.