Scoperta di un Relitto del XVI Secolo: Nuove Tecnologie in Azione

Un mercantile affondato a 2.500 metri offre nuove opportunità di ricerca.

Scoperta Straordinaria di un Relitto del XVI Secolo

Recentemente, un team di archeologi ha fatto un annuncio straordinario riguardo a una scoperta che potrebbe cambiare la nostra comprensione della storia marittima. I resti di un mercantile risalente al XVI secolo sono stati rinvenuti a oltre 2.500 metri di profondità, al largo della costa meridionale della Francia. Questo ritrovamento rappresenta il relitto più profondo mai identificato nelle acque territoriali francesi e nella sezione del Mediterraneo. Gli esperti ipotizzano che la nave, originaria del nord Italia, fosse carica di ceramiche e barre di metallo al momento del suo affondamento. Nonostante la presenza di alcuni rifiuti moderni sparsi tra i resti, gli archeologi sono entusiasti delle potenzialità di questo sito archeologico, che si presenta per lo più intatto. Arnaud Schaumasse, capo del dipartimento di archeologia subacquea del ministero della Cultura, ha sottolineato l’importanza di questo ritrovamento, definendolo un evento eccezionale che offre nuove opportunità di ricerca.

Molti jug con design intricati, sul fondo del mare
Una nave mercantile del XVI secolo è stata scoperta al largo di Ramatuelle, nel sud-est della Francia, a circa 2.567 metri sotto la superficie del Mar Mediterraneo. Marine Nationale/AFP/Handout

Il Ritrovamento e le Tecnologie Utilizzate

La scoperta è avvenuta casualmente all’inizio di marzo, quando un drone subacqueo ha individuato la nave affondata nelle acque vicine a Saint-Tropez, nel sud-est della Francia. Thierry de la Burgade, vice prefetto marittimo, ha spiegato che il sonar ha rilevato un oggetto di dimensioni considerevoli, portando il team a utilizzare una telecamera per indagare ulteriormente. Successivamente, è stato impiegato un robot subacqueo per acquisire immagini di alta qualità. Il drone era impegnato in un progetto governativo volto a esplorare e monitorare le risorse sottomarine francesi, che spaziano dai minerali ai cavi internet sottomarini. Questa tecnologia all’avanguardia ha permesso di ottenere dati preziosi e di garantire la sicurezza durante le operazioni di esplorazione.

Molti jug con design intricati, sul fondo del mare
Jug globulari contrassegnati con il monogramma IHS di Cristo o con motivi vegetali o geometrici, al largo della costa vicino a Ramatuelle, nel sud-est della Francia, il 3 giugno 2025. Marine Nationale/AFP/Handout

Un naufragio in acque profonde
Parte del relitto più profondo nelle acque francesi, avvistato a marzo 2025. Marine Nationale/AFP/Handout

Dettagli del Relitto e degli Oggetti Rinvenuti

Marine Sadania, archeologa coinvolta nel progetto, ha rivelato che tra i rottami del relitto, soprannominato “Camarat 4”, sono state rinvenute circa 200 anfore con beccucci schiacciati. Alcune di queste anfore presentano il monogramma “IHS”, che rappresenta le prime tre lettere del nome greco di Gesù, mentre altre sono decorate con motivi naturali o geometrici. Questi dettagli suggeriscono che le anfore possano provenire dalla Liguria, una regione dell’attuale nord Italia. Gli archeologi hanno anche identificato diversi oggetti, tra cui:

  • Circa 100 piatti gialli
  • Due calderoni
  • Un’ancora
  • Sei cannoni

Sebbene siano stati avvistati anche rifiuti moderni, come una lattina di soda e un vasetto di yogurt vuoto, il sito ha mantenuto un sorprendente stato di conservazione. Grazie alla sua notevole profondità, che ha ostacolato qualsiasi tentativo di recupero o saccheggio, il relitto è rimasto intatto, dando l’impressione che “il tempo si sia fermato”, come ha affermato Sadania.

Piani Futuri per la Ricerca e la Conservazione

Nei prossimi due anni, il team di ricerca prevede di creare una versione digitale in 3D della nave e di prelevare campioni dal sito per ulteriori studi, prima di restituirli al dominio pubblico. Secondo quanto riportato dal ministero della Difesa, responsabile dell’esplorazione dei fondali marini francesi, i ricercatori possono rimuovere oggetti dai relitti utilizzando un robot sottomarino dotato di pinze o bracci, collegato a una barca in superficie tramite un lungo cavo. Fino a oggi, il relitto più profondo mai scoperto dalle autorità francesi era situato a 2,3 chilometri sotto il livello del mare, al largo di Tolone, e apparteneva a La Minerve, un sottomarino francese affondato nel 1968 con 52 membri dell’equipaggio a bordo, solo quattro minuti dopo l’inizio di una missione di routine. Questa nuova scoperta rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione della storia marittima e delle tecniche di conservazione.

Ulteriori Informazioni e Risorse

Per ulteriori dettagli su questa scoperta straordinaria, puoi visitare il comunicato ufficiale del ministero della Cultura. Segui anche le discussioni su Twitter utilizzando gli hashtag #épave, #Ramatuelle, #Var e #France. Queste risorse offrono un’opportunità unica per approfondire la conoscenza di questo affascinante ritrovamento e per seguire gli sviluppi futuri.