Spazio: potentissimo bagliore dalla Proxima Centauri, la più vicina al Sistema Solare

Ancora un flare da record avvistato da Proxima Centauri, la stella più vicina al Sistema Solare.

Proxima Centauri, l’oggetto più piccolo del sistema Alpha Centauri, è una stella di tipo M5.5 situata a 4.244 anni luce di distanza nella costellazione meridionale del Centauro. La stella ha un raggio misurato del 14% di quello del Sole, una massa di circa il 12% solare e una temperatura effettiva di soli circa 2.777 gradi. Proxima Centauri è 1.000 volte meno luminosa della nostra stella, per cui, nonostante la distanza ravvicinata, è invisibile ad occhio nudo. “Si tratta di una nana rossa, insolitamente piccola e poco luminosa“, ha dichiarato Meredith MacGregor, astrofisica del Dipartimento di Scienze Astrofisiche e Planetarie dell’Università del Colorado, a Boulder. In una campagna di osservazione condotta per diversi mesi MacGregor e colleghi hanno osservato Proxima Centauri utilizzando telescopi terrestri e spaziali. Dalle analisi è emerso potente flare, verificatosi il primo maggio del 2019 ed osservato da ben cinque telescopi diversi che ne hanno tracciato la durata e la potenza con dettagli senza precedenti. “Ora sappiamo che questi osservatori molto diversi che operano a lunghezze d’onda molto differenti sono in grado di osservare lo stesso impulso veloce ed energetico”, ha detto la dottoressa Alycia Weinberger, astronomo del Earth & Planets Laboratory presso la Carnegie Institution for Science. Il bagliore del 1 maggio 2019 è durato solo 7 secondi ed è il più luminoso mai rilevato nelle lunghezze d’onda millimetriche e ultraviolette lontane.

Spazio: potentissimo bagliore dalla Proxima Centauri, la più vicina al Sistema Solare

La stella ha aumentato la luminosità ultravioletta di ben 14.000 volte nell’arco di pochi secondi”, ha spiegato MacGregor aggiungendo come il bagliore è risultato ben 100 volte più potente di qualsiasi flare avvistato sul Sole. “I pianeti di Proxima Centauri vengono colpiti da radiazioni almeno una volta al giorno, se non più spesso“, ha dichiarato MacGregor. La nuova scoperta conferma come le condizioni del sistema planetario orbitante intorno alla nana rossa siano molto più inospitali di quanto potessimo immaginare qualche anno fa.