Cos’è il sonno bifasico? Il fenomeno spiegato da un esperto

sonno bifasico
Fonte: Pexels/Victoria Rain

Il sonno bifasico, per chi non sapesse di cosa si tratta, è un sistema che permette di distribuire il sonno in due o più momenti nell’arco della giornata, invece di dormire solamente durante la notte. Alcune persone prediligono questo metodo per recuperare le energie, mentre altri preferiscono avere solo una fase di sonno.  

Tra gli esempi di sonno bifasico sono inclusi: il pisolino durante il giorno prima di andare poi a dormire la notte; oppure svegliarsi durante la notte per un breve tempo e poi riaddormentarsi nuovamente.

In specifiche circostanze, il sonno bifasico può offrire dei vantaggi. Ad esempio, i classici sonnellini possono essere molto utili per i bambini piccoli in quanto possono supportare l’apprendimento e lo sviluppo. I sonnellini possono anche essere utili per coloro che vivono in luoghi caldi. Il pisolino, in modo più generico, può andare ad aumentare la nostra vigilanza e il nostro funzionamento, sostenere il sistema immunitario, il benessere mentale e ridurre lo stress.

Tuttavia, non tutti prediligono i sonnellini dato che a volte possono portare all’inerzia del sonno (come se ci sentissimo un po’ intontiti al risveglio). Possono anche rendere più difficile addormentarsi di notte, dunque è preferibile che coloro che soffrono di insonnia di evitarli.

Lo storico ed esperto del sonno Arthur Roger Ekirch, come riporta ‘sciencefocus.com‘, ha scoperto che prima della rivoluzione industriale era standard avere due postazioni letto (forse per andare a letto alle 21.10 o alle 22.00 e svegliarsi dopo mezzanotte per una o due ore, e riaddormentarsi fino alla luce del giorno).