Paleontologia: scoperto un pesce tetrapodomorfo risalente a 380 milioni di anni fa

Un team guidato da un paleontologo della Flinders University in Australia ha identificato un pesce risalente a 380 milioni di anni, con zanne e pinne lobate. Era un tetrapodomorfo, cioè una sorta di via di mezzo tra i pesci e i tetrapodi, come i vertebrati terrestri a quattro zampe. Ciò viene indicato dalle pinne lobate, cioè muscoli e articolazioni che, in futuro, sarebbero adattate per camminare sulla terra nei loro parenti, come Tiktaalik roseae, vissuto nel tardo Devoniano, approssimativamente 375 milioni di anni. Il fossile mostra anche adattamenti utili alla respirazione fuori dall’acqua. Aveva una lunghezza compresa tra i 45 e i 50 centimetri, e ci sono voluti circa 50 anni per identificarlo: tra il 1973 e il 1991 sono stati ritrovati innumerevoli frammenti delle ossa della specie, ma nulla che aiutasse a identificare completamente l’animale.

Questa volta, tuttavia, il cranio completo e gran parte delle aree circostanti del collo sono stati trovati intatti nel nord dell’Australia, nell’Harajica Sandstone Member. Ciò ha portato alla denominazione del tetrapodomorfo come Harajidectes zhumini, unendo il sito con la parola dēktēs (dal greco mordere) e il nome dello scienziato Min Zhu, esperto nello studio degli antichi vertebrati. Una delle caratteristiche più interessanti degli antichi pesci è la presenza di piccoli fori sulla sommità della testa, chiamati spiracoli, attraverso i quali sarebbe possibile respirare aria dalla superficie. La sua comparsa coincide con un periodo in cui c’era meno ossigeno nell’atmosfera, a metà del periodo devoniano, indicando che la capacità di respirare ossigeno insieme alla respirazione branchiale avrebbe dato un grande vantaggio adattivo.

Fonte:

https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/02724634.2023.2285000