Le malattie cardiache rappresentano la principale causa di morte a livello globale, colpendo sia uomini che donne. In particolare, costituiscono la causa di decesso per una donna su tre in Australia. Tuttavia, le donne affette da patologie cardiache sono spesso oggetto di scarsa attenzione, sotto-diagnosi e sotto-trattamento. Parallelamente, la depressione colpisce le donne circa il doppio rispetto agli uomini.
Uno studio recente ha evidenziato che le donne si trovano in una situazione di doppia vulnerabilità, poiché coloro con una maggiore predisposizione genetica alla depressione presentano anche un rischio aumentato di malattie cardiache, mentre tale correlazione non è stata riscontrata negli uomini.
Il legame tra cervello e cuore è stato oggetto di approfondimenti in studi precedenti, che hanno dimostrato che le persone affette da depressione presentano un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache. Questa relazione è influenzata da molteplici fattori, tra cui l’effetto di alcuni farmaci psichiatrici che possono causare aumento di peso e livelli elevati di colesterolo, nonché comportamenti legati alla depressione come fumo, cattiva alimentazione e scarsa attività fisica.
La ricerca condotta dall’Istituto di Bioscienze Molecolari dell’Università del Queensland ha analizzato i dati genomici e sanitari di circa 345.000 individui nel Regno Unito per esplorare il legame tra depressione e malattie cardiache, differenziando tra donne e uomini. Lo studio ha rivelato che le donne con una predisposizione genetica alla depressione presentano un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari, come malattia coronarica, fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca.
Questo rischio è emerso anche in donne che non avevano mai ricevuto una diagnosi di depressione o fatto uso di farmaci psichiatrici, suggerendo che non è solo il risultato di cambiamenti comportamentali legati alla depressione. Al contrario, negli uomini tale correlazione non è stata riscontrata.
I risultati dello studio indicano che fattori genetici o biologici che aumentano il rischio di depressione possono giocare un ruolo nelle malattie cardiache femminili, indipendentemente da fattori di rischio tradizionali come BMI, pressione alta o fumo. Questo legame persiste anche dopo la menopausa, suggerendo l’importanza di considerare fattori di rischio specifici delle donne nella valutazione del rischio cardiovascolare.
Attualmente, i calcolatori di rischio di malattie cardiache tendono a sottovalutare il rischio nelle donne, poiché non tengono conto di specifici fattori di rischio femminili come la depressione. Migliorare l’accuratezza della valutazione del rischio cardiovascolare nelle donne richiede una maggiore considerazione di tali fattori.
Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere meglio come il rischio di depressione possa influenzare il rischio di malattie cardiache nelle donne e per sviluppare strategie di screening più efficaci. È fondamentale che le donne con storia familiare o diagnosi di depressione siano sottoposte a controlli regolari sulla salute del cuore, specialmente le donne più giovani, tradizionalmente considerate a basso rischio di malattie cardiache.
La consapevolezza delle differenze di genere nelle malattie cardiache è cruciale per promuovere una maggiore attenzione alla salute del cuore tra le donne e per sviluppare approcci personalizzati. La ricerca mirata a comprendere meglio le malattie cardiache femminili è essenziale per migliorare la prevenzione e il trattamento di tali patologie.
Jiayue-Clara Jiang, Ricercatrice postdottorato in Genomica Umana, Università del Queensland e Sonia Shah, Borsista Future Leader della National Heart Foundation, Università del Queensland
Questo articolo è stato originariamente pubblicato su The Conversation e concesso in licenza Creative Commons.
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