Recentemente, il Regno Unito ha registrato per la prima volta la presenza del virus del West Nile nelle zanzare, un evento significativo che ha attirato l’attenzione degli esperti di salute pubblica. Questo ritrovamento è stato confermato da un comunicato ufficiale dell’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria del Regno Unito. La scoperta solleva interrogativi cruciali riguardo alla diffusione del virus e ai potenziali rischi per la salute umana. È fondamentale comprendere le modalità di trasmissione del virus e le misure preventive da adottare per proteggere la popolazione. La sorveglianza delle zanzare e la comunicazione efficace delle informazioni sono essenziali per affrontare questa nuova sfida sanitaria. La comunità scientifica è ora chiamata a monitorare attentamente la situazione e a fornire aggiornamenti tempestivi sulla diffusione del virus e sulle eventuali implicazioni per la salute pubblica.
Che cos’è il virus del West Nile?
Il virus del West Nile è un patogeno trasmesso principalmente dalle zanzare, scoperto per la prima volta in Uganda nel 1937. Questo virus appartiene alla stessa famiglia di altri virus noti, come quelli della dengue e della febbre gialla. La trasmissione avviene principalmente attraverso le zanzare del genere Culex, in particolare la specie Culex pipiens, che si nutre prevalentemente di uccelli. Gli uccelli fungono da ospiti primari per il virus, creando un ciclo di trasmissione che coinvolge zanzare e uccelli infetti. Sebbene la trasmissione agli esseri umani sia rara, è importante essere consapevoli dei sintomi e delle possibili complicazioni. La maggior parte delle infezioni umane, circa l’80%, rimane asintomatica, ma in alcuni casi possono manifestarsi sintomi lievi come febbre e mal di testa. È fondamentale informarsi e adottare misure preventive per ridurre il rischio di infezione.
Come è arrivato il virus nel Regno Unito?
Il percorso esatto di introduzione del virus del West Nile nel Regno Unito rimane incerto, ma gli esperti ipotizzano che possa essere giunto attraverso uccelli migratori infetti. Le zanzare potrebbero aver contratto il virus nutrendosi di questi uccelli durante il loro viaggio. La scoperta è avvenuta nell’ambito di un programma di sorveglianza delle zanzare condotto dall’Agenzia per la Salute Animale e Vegetale. Le zanzare prelevate da paludi nel sud-est dell’Inghilterra sono risultate positive ai test PCR, che identificano frammenti del materiale genetico del virus. È importante notare che un risultato positivo al test non implica necessariamente che il virus sia infettivo. Infatti, il virus necessita di tempo per replicarsi all’interno della zanzara prima di poter essere trasmesso. Questo processo è influenzato dalla temperatura ambientale, rendendo la sorveglianza e la ricerca fondamentali per comprendere meglio la situazione.

Il virus può diffondersi nel Regno Unito?
Attualmente, il clima relativamente fresco del Regno Unito ha contribuito a mantenere a distanza le malattie trasmesse dalle zanzare. A temperature estive di circa 15°C, il virus può impiegare fino a 100 giorni per svilupparsi all’interno di una zanzara, un periodo che supera la vita media dell’insetto. In contrasto, in climi più caldi, questo processo può richiedere solo pochi giorni. Per assistere a un focolaio locale, sarebbe necessaria una massa critica di uccelli e zanzare infetti, insieme a condizioni climatiche favorevoli. Finora, tale scenario non si è verificato nel Regno Unito, ma il cambiamento climatico potrebbe modificare questa situazione. Con l’aumento delle temperature globali, le condizioni che favoriscono la diffusione del virus del West Nile potrebbero diventare più comuni. È essenziale monitorare attentamente i cambiamenti climatici e le loro implicazioni per la salute pubblica.
Cosa sta accadendo altrove nel mondo?
Il virus del West Nile ha mostrato una significativa espansione negli ultimi decenni, con focolai registrati in paesi come Grecia, Romania, Israele, Russia e Stati Uniti. Negli Stati Uniti, l’epidemia ha avuto inizio a New York nel 1999, quando un numero anomalo di uccelli è stato trovato morto. La patologa veterinaria Tracey McNamara ha giocato un ruolo cruciale nel collegare le morti degli uccelli con le malattie umane segnalate. Da quel momento, il virus si è diffuso in gran parte degli Stati Uniti, in Canada e in alcune aree del Sud America, con oltre 60.000 casi umani riportati. Nel 2024, 19 paesi europei hanno segnalato casi locali, la maggior parte dei quali ha colpito uomini sopra i 65 anni. I paesi più colpiti sono stati Italia, Grecia e Spagna, noti per le loro estati calde e favorevoli alla proliferazione delle zanzare. È fondamentale prestare attenzione a questi sviluppi e adottare misure preventive per proteggere la salute pubblica.
I residenti del Regno Unito dovrebbero essere preoccupati?
Sebbene la scoperta del virus del West Nile nelle zanzare britanniche sia un fatto significativo, gli esperti avvertono che il rischio per la salute pubblica rimane molto basso. Fino ad oggi, non sono stati registrati casi umani nel Regno Unito, e le attuali temperature estive non sono favorevoli a una trasmissione sostenuta. Tuttavia, il rischio maggiore per la popolazione britannica proviene dai viaggi, in particolare verso l’Europa meridionale, dove i casi stanno aumentando. Si raccomanda ai viaggiatori di adottare le consuete precauzioni standard contro le zanzare, come indossare abiti di colore chiaro e utilizzare repellenti per insetti. Attualmente, è improbabile che il virus si diffonda su larga scala nel Regno Unito, ma è fondamentale mantenere alta la guardia e promuovere la consapevolezza pubblica per affrontare il rischio in modo proattivo.
Paul Hunter, Professore di Medicina presso l’Università dell’East Anglia.