Per la prima volta nella storia, una sonda spaziale ha scattato immagini dettagliate dei poli del Sole, una regione finora praticamente inesplorata. L’impresa è stata compiuta dalla Solar Orbiter, missione congiunta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della NASA, che sta rivoluzionando la nostra comprensione della stella più vicina alla Terra. La sonda ha effettuato le osservazioni a marzo 2025, durante un passaggio ravvicinato ai poli solari, catturando un mosaico di fotografie ad alta risoluzione. Queste immagini mostrano dettagli unici, come complessi campi magnetici e vortici di gas che si muovono a velocità elevate. Questi fenomeni giocano un ruolo chiave nei cicli solari, che influenzano l’attività magnetica e le tempeste solari. Studiare i poli del Sole è fondamentale per capire come si generano e si propagano le sue potenti emissioni di particelle cariche e radiazioni, capaci di interferire con satelliti, comunicazioni terrestri e reti elettriche. Fino ad oggi, la maggior parte delle osservazioni si è concentrata sull’equatore solare, lasciando i poli quasi inesplorati. La Solar Orbiter utilizza una combinazione di strumenti scientifici per misurare campi magnetici, plasma e radiazioni, oltre a scattare immagini. Grazie alla sua orbita inclinata, può osservare le regioni polari da angolazioni mai raggiunte prima, fornendo dati preziosi per modelli più accurati del comportamento solare.
Questa missione rappresenta un passo importante non solo per l’astronomia e la fisica solare, ma anche per la protezione delle tecnologie terrestri sensibili agli eventi spaziali. I risultati ottenuti promettono di migliorare le previsioni del clima spaziale, fondamentale per pianificare e proteggere le infrastrutture critiche del pianeta. La Solar Orbiter continuerà a inviare dati e immagini nei prossimi anni, approfondendo la conoscenza del Sole e contribuendo a decifrare i meccanismi che regolano il suo ciclo di attività. Lo studio su Space.com.