Calamari: 5 scoperte sorprendenti sulla loro evoluzione e potenzialità

Esploriamo la storia evolutiva dei calamari e le loro innovative capacità.

I calamari sono creature marine affascinanti, noti per la loro straordinaria abilità di camuffamento e per le loro sorprendenti capacità di adattamento. Recenti studi hanno rivelato che il cambiamento di colore dei calamari potrebbe non essere solo un meccanismo di difesa, ma anche un potenziale metodo per generare elettricità. Queste creature, che occupano una posizione di rilievo nella catena alimentare degli oceani, svolgono ruoli sia di predatori che di prede. È interessante notare che, in epoche passate, i calamari dominavano i mari aperti, un fatto che merita di essere esplorato in dettaglio.

La scoperta dei fossili di calamari

Una scoperta fossile significativa ha portato alla luce nuove informazioni sulla storia evolutiva dei calamari. Un team di ricercatori dell’Università di Hokkaido ha ipotizzato che i calamari avessero regnato sugli oceani circa 100 milioni di anni fa. Grazie a una tecnica innovativa di analisi dei fossili, i ricercatori sono stati in grado di digitalizzare rocce contenenti fossili in forma tridimensionale. Questo approccio ha permesso di identificare oltre mille becchi di cefalopodi fossilizzati, di cui 263 appartenevano a calamari, inclusi circa 40 specie mai documentate prima. Questi risultati offrono una visione unica sull’evoluzione di queste straordinarie creature.

La rarità dei fossili di calamari

La rarità dei fossili di calamari è dovuta alla mancanza di conchiglie dure, il che ha alimentato interrogativi sulla loro storia evolutiva, che si estende per un arco temporale di 500 milioni di anni. Tuttavia, i becchi di calamaro, essendo strutture dure, hanno una maggiore probabilità di essere conservati nei reperti fossili. I risultati della ricerca hanno mostrato che i fossili di calamari superavano in numero e dimensioni quelli di ammoniti e pesci ossei. Secondo il dott. Shin Ikegami, primo autore dello studio, “in termini di abbondanza e dimensioni, questi antichi calamari dominavano chiaramente i mari”. Le dimensioni corporee di questi calamari erano comparabili a quelle dei pesci e, in alcuni casi, superiori a quelle delle ammoniti, dimostrando che i calamari erano i nuotatori più abbondanti nell’antico oceano.

La prosperità dei calamari nel passato

Fino a questo momento, gli scienziati ritenevano che i calamari avessero iniziato a prosperare solo dopo l’evento di estinzione di massa che segnò la fine dell’era dei dinosauri. Tuttavia, la nuova ricerca ha rivelato che due gruppi principali di calamari moderni, Myopsida e Oegopsida, erano già presenti circa 100 milioni di anni fa. Myopsida comprende i calamari che abitano le acque costiere, mentre Oegopsida si trova nelle acque aperte. Questi risultati suggeriscono che i calamari erano già ben sviluppati e prosperi prima della scomparsa dei dinosauri, avvenuta 65 milioni di anni fa. “Queste scoperte cambiano radicalmente la nostra comprensione degli ecosistemi marini del passato”, ha affermato il professor associato Yasuhiro Iba, che ha guidato lo studio. “I calamari erano probabilmente i pionieri di nuotatori veloci e intelligenti, precursori degli attuali dominatori degli oceani”.

Innovazioni nella ricerca sui calamari

In un contesto di ricerca contemporanea, un nuovo studio si propone di esplorare se i granuli di pigmento presenti nei cromatofori del calamaro costiero a pinne lunghe (Doryteuthis pealeii) possano essere utilizzati per convertire la luce in elettricità. Approfondire la comprensione di questi sensori di luce altamente efficienti potrebbe avere un impatto significativo in settori innovativi come l’elettronica indossabile. I risultati di questa ricerca pionieristica sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Science“, aprendo nuove strade per l’esplorazione delle potenzialità biologiche dei cefalopodi. Questa scoperta non solo arricchisce la nostra conoscenza sui calamari, ma potrebbe anche rivoluzionare il modo in cui utilizziamo la tecnologia in futuro.