Spazio: cosa accadrebbe se Bennu precipitasse sulla Terra?

Bennu, conosciuto con il nome di ”asteroide dell’apocalisse”, ha minime possibilità di collidere con la Terra. Un improbabile impatto avrebbe effetti devastanti.

L’asteroide Bennu, osservato dalla Nasa grazie alla missione OSIRIS-Rex, ha una massa tale da distruggere la vita sul nostro pianeta con un’energia pari a 80mila bombe atomiche di Hiroshoma. L’oggetto ha un’altezza pari a 500 metri, risultando più grande dell’Empire State Building, ed ha un peso oltre 1600 volte quello del Titanic. Insomma gli effetti di un tale impatto sarebbero dustruttive per milioni di persone. Naturalmente le possibilità che ciò avvenga sono prossime allo zero (1 su 2.700). In ogni caso analizzare un oggetto di questo tipo è essenziale per la Nasa, onde evitare di rimanere impreparati nel caso di un pericoloso impatto. Ma gli scopi della missione non si fermano a questo. Gli scienziati sono interessati a scoprire soprattutto i segreti che ancora si nascondono dietro alla nascita della vita sul nostro pianeta. Si sospetta, in particolare, che un antico asteroide avesse trasferito le sostanze chimiche vitali sulla superficie terrestre, innescando il processo di formulazione degli organismi vitali.

Spazio: cosa accadrebbe se Bennu precipitasse sulla Terra?

In ogni caso, qualora Bennu sfidasse le probabilità e si dirigesse verso il nostro pianeta, gli strumenti attualmente disponibili per evitare l’impatto sarebbero del tutto insufficienti. Anche il nuovo progetto, dal titolo HAMMER (Hyper-velocity Asteroid Mitigation Mission for Emergency Response, in italiano Missione per il contenimento di un asteroide ad iper-velocità per interventi d’emergenza), che utilizzerebbe le armi nucleari, risulterebbe inefficace, visto che l’esplosione dell’asteroide disseminerebbe il nostro pianeta di pericolosi frammenti radioattivi. La soluzione migliore sarebbe di spostare l’orbita dell’oggetto. La deviazione degli asteroidi che come Bennu potrebbero seminare morte e distruzione sul nostro piuaneta, rappresenta il prossimo obbiettivo degli scienziati della Nasa: lo studio ”ravvicinato” di Bennu potrebbe risultare essenziale per realizzare un sistema di difesa di questo tipo.