Eccezionale scoperta a Napoli: individuato il carico di una nave del ‘700

Le acque antistanti Napoli riservano sorprese: gli archeologi hanno scoperto materiali parte del carico di una nave del ‘700 diretta a Pozzuoli.

Ritrovamento a dir poco eccezionale quello avvenuto nei pressi della Gaiola, una delle isola minori di Napoli nei pressi della costa di Posillipo, dove sono stati individuati una serie di oggetti che, stando agli esperti, farebbero parte del carico di una nave risalente al Settecento. A pochi mesi dalla scoperta di una piccola città greca, con porto e mura, nelle acque di Castell dell’Ovo, i ricercatori di Gaiola Onlus hanno messo a segno un colpo in portante, grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Napoli. Il mare ha restituito nuove meraviglie, nella fattispecie diversi orcioli e brocchette di terracotta che, stando a quanto scoperto, erano stati probabilmente già spostati in precedenza nel probabile tentativo di rivendere i materiali sul mercato nero. Stando alle prime informazioni che trapelano dagli autori della scoperta, le ceramiche potrebbero essere frutto del lavoro di un’officina della zona e con tutta probabilità dovevano essere trasportate su un barcone diretto a Pozzuoli ed in partenza dal porto di Napoli.

Enrico Stanco, della Soprintendenza di Napoli, ha a tal proposito dichiarato: “Abbiamo effettuato tutti i sopralluoghi possibili, per mettere al sicuro tutto il materiale ancora in situ. Adesso stiamo verificando la presenza sotto la sabbia di strutture lignee relative allo scafo. Questo ritrovamento ha analogie con il “leudo del mercante”, un naviglio rinascimentale naufragato nel corso di un trasporto di ceramiche dalla Liguria. Ovviamente, con le dovute differenze, il leudo potrebbe restituirci – ha concluso – le possibili fattezze del barcone che navigava nelle acque del Golfo di Napoli”. Dar seguito a queste ricerche, che hanno svelato nuovi dettagli della Napoli di tre secoli fa, potrebbe consentire di portare alla luce altri segreti custoditi dal mare. (foto Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio)