Una mutazione ha reso la scarlattina più pericolosa. Boom di contagi in Inghilterra e Australia

Aumentano i casi di scarlattina in tutto il mondo.

Una malattia mortale, debellata dagli antibiotici già da alcuni decenni, sta tornando alla ribalta nel Regno Unito e in Australia. Si tratta della scarlattina, una patologia infettiva che ha ucciso migliaia di persone in tutto il mondo nel XIX secolo. I bambini, i più colpiti dalla malattia, tra i 5 e i 15 anni, sono i soggetti che, di solito, risultano portatori e spesso più infetti dall’infezione batterica. Ora la malattia sembrava quasi scomparsa nel corso del XX secolo grazie all’avvento degli antibiotici. Negli ultimi anni, però, gli scienziati australiani hanno rilevato un ritorno ed una mutazione della patologia.

Una mutazione ha reso la scarlattina più pericolosa. Boom di contagi in Inghilterra e Australia

La conferma arriva da un team di esperti dell’Università del Queensland , in Australia, che ha scoperto come il batterio Streptococcus pyogenes, che causa la scarlattina, stia diventando più potente, dopo essere stato infettato da un altro virus. Il team ha iniziato a studiare la malattia dopo piccoli focolai in Asia nel 2011 e nel Regno Unito nel 2014. Tra il 2014 e il 2018, in Gran Bretagna, c’è stato un aumento del 68% delle infezioni. La scarlattina è una malattia batterica che si manifesta provocando febbre, mal di gola, affaticamento ed eruzione cutanea rosse. Sebbene sia più comune nei bambini, può colpire anche gli adolescenti e gli adulti. A spiegare il ritorno dalla malattia è il biologo molecolare australiano Stephan Brouwer. “Dopo il 2011, la portata globale della pandemia è diventata evidente con i casi riportati nel Regno Unito, a partire dal 2014, e ora in Australia. Il ritorno della scarlattina ha provocato un aumento dei contagi di oltre cinque volte con oltre 600.000 casi in tutto il mondo“. Il team che studia il cluster genico dello streptococco A, di cui la scarlattina è un membro della famiglia, ha scoperto come i batteri abbiano acquisito un nuovo modo di infettare l’ospite. Si tratta di un processo chiamato ”trasferimento genico orizzontale”, in cui un gene si è evoluto in un genoma virale essenzialmente clonato nel DNA del nuovo ospite. Ciò rende molto più difficile le cure con i trattamenti antibiotici convenzionali, poiché il batterio è più integrato nel sistema.