Tre voragini scoperte nella tundra siberiana

I crateri sono stati individuati nelle penisole di Yamal e Gydán.

La tundra siberiana continua a rivelare sorprese non proprio piacevoli. In un recente studio, realizzato da un team di geografi, geofisici e climatologi russi e statunitensi, ha individuato tre nuove voragini nel permafrost nelle penisole di Yamal e Gydán. Grazie ai dati satellitari rilevati da Google Earth Engine, gli esperti hanno identificato i tre crateri precedentemente sconosciuti, e sette già mappati in passato. Lo studio conferma la teoria secondo la quale questi giganteschi crateri si formino nei punti nei quali il terreno ghiacciato si scioglie collassando. Il metano e altri gas naturali si accumulano in queste sacche e, all’aumentare della pressione, possono verificarsi delle esplosioni con centinaia di metri cubi di terreno espulsi dall’interno.

Tre voragini scoperte nella tundra siberiana


L’apertura delle voragini è parte integrante dei cambiamenti che sta vivendo, in generale, il paesaggio regionale. Oltre alle voragini, rilevate in diverse aree della Siberia, gli esperti hanno individuato, grazi ai dati satellitari, cambiamenti profondi nella vegetazione, l’elevazione del terreno con la scomparsa di interi laghi. Una effetto positivo del riscaldamento globale, in Siberia, è la trasformazione di vaste aree sempre più verdi a causa delle temperature più elevate dell’aria e del suolo che stimolano la crescita delle piante. Intanto scongelamento del permafrost rimane un fenomeno pericoloso perché rende le coste artiche più vulnerabili all’erosione e minaccia di rilasciare nell’atmosfera quantità incalcolabili di metano e anidride carbonica fino ad oggi intrappolate dal ghiaccio nelle profondità del terreno ghiacciato.

Fonte:

http://www.ipgg.sbras.ru/ru/science/publications/publ-detecting-and-mapping-gas-emission-craters-1-2021