Plastica ‘green’, un’innovativa tecnica ricavata dagli scarti delle piante

plastica green
Fonte: Pexels di Ron Lach

Un gruppo di ricercatori della Scuola Politecnica Federale di Losanna (Epfl), guidati da Lorenz Manker, ha pubblicato sulla rivista Nature Chemistry il risultato di un interessante studio riguardante una plastica green somigliante al Pet. Questo tipo di materiale è stato ricavato dagli scarti delle piante ed è perfetto per sostituire varie plastiche utilizzate al giorno d’oggi, andando inoltre a collimare parametri come: la resistenza, la compatibilità, il prezzo basso e ovviamente essere favorevole all’ambiente. Tale soluzione potrebbe essere introdotta, ad esempio, per la produzione di tessuti, all’interno di apparecchi elettronici e nel packaging.

L’agenzia di stampa ANSA ha riportato ciò che ha spiegato Jeremy Luterbacher, uno degli autori dello studio: “Quello che rende unica questa bio-plastica è la presenza della struttura intatta degli zuccheri che si trovano nelle piante. Questo la rende incredibilmente facile da realizzare, perché non andiamo a modificare ciò che è già presente e anche semplice da degradare, perché può essere scomposta in molecole largamente presenti in natura”.

Il team di ricerca ha sfruttato la plastica green simile al Pet, a cui sono state aggiunte sostanze organiche conosciute come aldeidi in grado di stabilizzare la parte di legno e gli scarti agricoli (dunque materiale vegetale), così che nel momento in cui viene estratto non c’è distruzione. In tal maniera, le molecole di zucchero fungono da strutture che rappresentano la plastica, creandone il pioniere del materiale in un solo step. Grazie a questa semplice tecnica, afferma Manker, sono in grado di convertire in plastica fino al 25% del peso degli scarti agricoli.