Ecco come cambierebbe la nostra dieta in uno scenario ‘postapocalittico’

Secondo gli esperti gli esseri umani sopravvissuti ad alla caduta di un asteroide o all’eruzione di un supervulcano potrebbero alimentarsi di funghi, ratti e insetti.

La caduta di un asteroide sul nostro pianeta avrebbe conseguenze catastrofiche sull’uomo. È ciò che è accaduto 66 milioni di anni fa, quando un oggetto spaziale produsse un’esplosione 6,5 miliardi di volte più energetica della bomba nucleare di Hiroshima. I detriti che si proiettarono in aria oscurarono il Sole, la fotosintesi si bloccò e i dinosauri sopravvissuti morirono per la mancanza di cibo. Ma nonostante le condizioni proibitive un essere vivente riuscì comunque a resistere. Si tratta dei funghi che secondo il giornalista scientifico Bryan Walsh, potrebbero svolgere un ruolo importante per la sopravvivenza degli esseri umani se un impatto di questo tipo dovesse verificarsi in futuro. Nel suo libro “End Times”, per sopravvivere, secondo Walsh, l’essere umano dovrebbe adottare un’agricoltura che non necessiti della luce del Sole, coltivando funghi ed alimentandosi di ratti e insetti.

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Si tratta di uno scenario che potrebbe verificarsi sia in seguito alla caduta di un asteroide, ma anche dopo l’eruzione di un supervulcano. Quest’ultimo evento si verificò 74.000 anni fa, quando l’eruzione del supervulcano Toba oscurò per il 90% la luce solare. La coltivazione dei funghi, nel libro pubblicato da Walsh, viene da David Denkenberger, ingegnere civile che l’ha suggerita a sua volta in una pubblicazione in un libro del 2014 sull’agricoltura post-apocalittica, dal titolo “Feeding Everyone No Matter What”. I funghi potrebbero prosperare sul legno: un tronco lungo circa un metro potrebbe produrre circa 1 chilogrammo di funghi in quattro anni. Il tutto mentre i topi possono digerire la cellulosa e lo zucchero che costituisce il 50% del legno. Insomma anche i topi potrebbe rappresentare un alimento in uno scenario post-apocalittico. I ratti si riproducono, inoltre, anche senza la luce solare per farlo come anche gli insetti che anch’essi potrebbero fornire preziose proteine.

Angelo Petrone

Angelo Petrone

Giornalista pubblicista, digital strategy, advertising, social media marketing, appassionato di arte, cultura e viaggi. Ho collaborato con diversi quotidiani di informazione locale e testate online. Scrivo su Scienze Notizie dal 2015.