Un vulcano indonesiano erutta 24 volte in un giorno

Il Merapi, situato sull’isola di Giava, ha eruttato giovedì di questa settimana. Le autorità raccomandano alla popolazione di non avvicinarsi più di diversi chilometri dalla montagna.

Il vulcano Merapi, sull’isola indonesiana di Giava, ha eruttato nella giornata di ieri 18 maggio, rilasciando lava per ben 24 volte in 24 orem sul versante sud-ovest. A riportarlo è il Centro per la vulcanologia e la mitigazione dei rischi geologici. Situato nel centro dell’isola più popolosa dell’Indonesia, Merapi è ora al terzo livello di pericolo su otto, secondo il Volcanic Explosivity Index,. Le autorità hanno raccomandato alla popolazione di non rimanere entro un raggio inferiore a cinque chilometri a sud-ovest e tre chilometri a sud-est della vetta, per evitare danni causati da cenere vulcanica e materiale espulso.

Con i suoi 2.930 metri di altezza, il Merapi è uno dei vulcani più attivi e pericolosi del paese. La parola “Merapi” significa letteralmente “montagna di fuoco” nella lingua indonesiana, e questa denominazione riflette la sua propensione ad eruttare frequentemente, generando esplosioni vulcaniche spettacolari. Il Merapi ha un lungo elenco di eruzioni documentate nel corso dei secoli. La sua ultima grande eruzione si è verificata nel 2010, quando ha liberato nell’atmosfera una colossale quantità di cenere vulcanica e gas tossici, causando la morte di oltre 300 persone e l’evacuazione di migliaia di residenti locali. Le eruzioni del Merapi non solo pongono una minaccia diretta per la vita umana, ma hanno anche un impatto significativo sull’economia e sull’agricoltura locale. Le colate laviche e la cenere vulcanica possono danneggiare gravemente le colture e il suolo fertile, compromettendo le fonti di sostentamento delle comunità agricole circostanti. Inoltre, le eruzioni hanno spesso richiesto l’evacuazione di intere zone abitate, causando disagi e sfide sociali per le persone coinvolte. Data la sua pericolosità, il vulcano Merapi viene costantemente monitorato dai vulcanologi indonesiani. Le stazioni sismiche e gli strumenti di rilevamento delle emissioni di gas forniscono importanti dati per prevedere l’attività vulcanica imminente e consentono di avvertire le comunità circostanti con adeguato preavviso. Inoltre, le autorità locali conducono regolarmente esercitazioni di evacuazione per preparare la popolazione in caso di eruzione.