Il Chrysomallon squamiferum, noto come mollusco vulcano, vive nelle fumarole idrotermali dell’oceano Indiano. La sua corazza unica lo protegge, ma l’estrazione mineraria minaccia la sua sopravvivenza.
Il Chrysomallon squamiferum, noto anche come mollusco vulcano, è una straordinaria creatura che sembra uscita da un racconto fantasy, ma che in realtà abita le profondità marine, adattandosi all’ambiente ostile dell’oceano. Scoperto nel 2001, questo gasteropode dalle squame è endemico delle fumarole idrotermali dell’oceano Indiano, conosciuto anche come pangolino marino per la sua corazza protettiva.
Questi rari molluschi sono principalmente presenti nel campo di fumarole idrotermali di Kairei e in quello di Solitaire lungo la Dorsale Indiana Centrale. Nel 2011, una spedizione ha individuato una nuova popolazione nei pressi del campo di fumarole di Longqi lungo la Dorsale Sud-Occidentale Indiana.
Il guscio del mollusco vulcano è un capolavoro evolutivo, composto da tre strati che offrono protezione contro le acque estreme delle fumarole idrotermali. La parte esterna è costituita da solfuro di ferro, seguita da uno strato di periostraco organico e infine da aragonite calcificata. Le squame, invece, svolgono un ruolo cruciale nel proteggere il mollusco dai batteri simbionti che producono zolfo tossico come sottoprodotto della chemiosintesi.
Pur essendo creature robuste e adattate a sopravvivere in ambienti estremi, i molluschi vulcano sono minacciati dall’attività umana. Le fumarole idrotermali attorno alle quali vivono sono bersaglio dell’estrazione mineraria, mettendo a rischio la sopravvivenza di queste straordinarie creature. Nel 2019, l’IUCN ha classificato il mollusco vulcano come specie in pericolo, evidenziando la necessità di proteggere il loro habitat unico.
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